Oggi son stata a ritirare le mie brioches al miele e intanto anche
la cena: un grosso triangolo di pane morbido ripieno di mozzarella pomodoro e
insalata. Stasera lo scaldo nel fornetto e me lo gusto.
Poi la parrucchiera, poi la tabacchiera (nel senso che c'erano solo le
donne, oggi, in tabaccheria). E abbiamo chiacchierato sempre e riso e
scherzato. Ma io ti dico, Dani, che ogni tanto sentivo dentro vagolar quel
vuoto (tentativo spontaneo di poesia?) che m'assilla da quando avevo
diciott'anni. E, non sapevo allora, ma l'ho riempito sempre con lo scrivere,
fino a diventar anche brava a scrivere.
L'autunno della vita
Si ripeterono
i vuoti nella mia vita
e ognuno ho riempito
con calce viva
e olio-di-gomito e fatica.
E ancora stanca
arrivava il successivo.
In menopausa
si affacciò la morte,
sempre più spesso
e con grande costanza.
Ma io le dissi "Adesso basta
mangio, mi lego a quel che è
base della vita".
E la morte posi sullo sfondo
dovevo badar mamma,
lavorare e tener fede,
dello scrivere, al gran mondo.
Poi la mamma sparì,
il lavoro finì,
e io per correttezza
conclusi un bel romanzo
e inconsciamente
posi fine al tempo
di chi ha colmato
i vuoti in ogni dove,
non solo i miei, ma di chi
avevo frequentato.
Ora son qui,
ma non conosco il luogo,
il tempo sì
perché sempre più spesso
depone foglie gialle
ai davanzali delle mie finestre
e altre sui balconi.
Questo è l'Autunno.
L'autunno della vita.
Angie, che va a lavare i piatti, ma prima si asciuga gli occhi .
Va oltre la poesia, Angie, è
qualcosa di superbo, quanto hai scritto, e scusami se te lo chiedo, ma è solo
per etica professionale,. MI PERMETTI DI PUBBLICARE? E' uno scritto che
nasce dalla storia, da quella storia che hai vissuto e che vivi solo tu, e
quindi si tratta di Storia, stupenda anche se sofferta. Forse perché oggi è San
Martino, di quell'Estate che oramai è trascorsa, ma che ritorna come un lampo
dal passato, per illuminare il presente.
Quanto hai scritto, Angie mia, è luce, è splendore che brilla tra le lacrime, ma si avverte tutta la tua forza. Sei forte, Angie, e devi scrivere, continuando su quest'onda che bagna la battigia della tua esistenza, e le dà vigore.
Quanto hai scritto, Angie mia, è luce, è splendore che brilla tra le lacrime, ma si avverte tutta la tua forza. Sei forte, Angie, e devi scrivere, continuando su quest'onda che bagna la battigia della tua esistenza, e le dà vigore.
Certo ti stai occupando delle
faccende "casalinghe" ma il tuo essere più vero, è quello dello
scrittore, del poeta, e non puoi evitare di scrivere, perché la scrittura è
parte di te, E' LA TUA VITA, quella interiore.
Grazie per quanto hai scritto in
questa email, non si può evitare di amarti...così come sei!
Dani
Speravo che avresti sentito anche tu il buono e IL NUOVO che
c'è in quella email. Adesso leggi con calma le due successive e poi pubblica,
come una volta! alla grande! Grazie di essermi vicina, ne ho bisogno.
L'email che ti ho appena inviato contiene un esempio spontaneo (nel
senso che io non sapevo mentre scrivevo) di come a me viene una poesia.
E’ nata perché, mentre lavavo i piatti, ho riletto mentalmente
l'email precedente che sfocia nella poesia e ho ritenuto necessario dirti cosa
ho pensato.
Dici che impari da me? Bene, io non ho da insegnare, ma da dare sì.
Comincia sempre con una serie di pensieri intensi, solo che questa volta
invece che restare a rincorrersi nella mia testa, sono finiti sulla carta,
voglio dire sul pc... E, mentre l'autore dell'email va avanti a metterli giù,
sente che si
sta aprendo contemporaneamente qualcos'altro ma non gli dà peso, gli
resta sullo sfondo, prosegue nella email.
Poi gli diventa chiaro che deve scrivere i suoi pensieri in tutt'altro
modo, sentirli più forte. E' un po' come quando faccio all'amore, sento quando
l'orgasmo è vicino e so quando è il momento di prenderlo. Qui scivolo in una
sorta di poesia, magari non bella ma sicuramente sentita fino in fondo. E
l'effetto su di me è lo stesso: mi escono le lacrime agli angoli degli occhi.
Angie
Perché secondo te, Angie, insegnare e dare non sono equivalenti?
Un buon maestro dona la sua conoscenza all'allievo.
Ciao stupenda creatura
Dani
(Mi sono permessa, ma con il consenso dell'autrice Angela Fabbri, di mettere in versi uno scritto continuo, in prosa, ma che era poesia. Gli ho dato anche un titolo, poiché ne era privo, preso dalla strofa conclusiva. Vorrei aggiungere solo poche parole, per affermare che un vero scrittore si evince anche da un semplice scambio di email, che un tempo sarebbero state epistole vergate a mano. Grazie Angie!!
Con questi mezzi elettronici possiamo esserci più vicini a dire bene o a dire male.
RispondiEliminaGrazie di aver detto bene di me, Dani.
Angie
Non posso dir male di te, Angie, quando scrivi in modo tanto coinvolgente!
RispondiEliminaSei brava ad esprimere i tuoi sentimenti più profondi, sia in prosa che in poesia.
Continua così! Non demordere!
Dani
Certamente continuerò a mordere le brioches al miele della vita, finchè morte non ci separi.
RispondiEliminaAngie
Molto bene!
RispondiEliminaDani