COVID VIA VAI
Il titolo esprime quel che tutti in cuore speriamo. La storiella quel che ho fatto uno dei tanti giorni di questi tanti mesi che possono, a pieno diritto, portare quel titolo.
Sono molto stanca. Oggi, mercoledì 3 giugno 2020, ho fatto BANCA, un panificio, un altro panificio (entrambi per ritirare cose meravigliose che avevo ordinato), un altro negozio, l'edicola dei giornali e, dulcis in fundo, l'ODONTOTECNICO!
E sempre SU MASCHERINA e poi GIU' MASCHERINA e risu MASCHERINA e così via... Naturalmente facendomi strada tra piccoli greggi di pecore sparse. E sospirando l’arrivo di quei BORDER COLLIE come Assistenti Civici che ci aiutino a districarci con destrezza nel traffico di esseri umani, così come siamo: un po’ fuori fase e un po’ fuori di testa.
Giunta a casa, nessuno è sceso a aiutarmi con le sporte. Così ho scoperto che la cameriera era partita col treno per andare a trovare i suoi fuori regione (ma almeno mi aveva rifatto il letto), la cuoca mi aveva lasciato pronta la cena ma anche i piatti da lavare, i panni erano ancora stesi fuori e avevo sotto gli occhi la spesa tutta da sistemare. Il pediluvio di fine giornata campale, visto che me lo faccio da sola, era previsto.
Aggiungo che, non avendo né cameriera né cuoca, quel che era a posto l’avevo messo a posto prima di uscire e quel che era rimasto, be’, l’ho fatto dopo. Così va il mio mondo, qui, in diretta da Ferrara.
Angela Fabbri
3 giugno 2020
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