POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

mercoledì, giugno 10

LA SPORCIZIA di DANILA OPPIO


LA SPORCIZIA

C’era una frase che Tommaso Mondelli amava ripetere:
“Per evitare di pulire basta non sporcare”.
Sembra una banalità, ma non lo è.
Partiamo da esempi globali:
Si versano elementi chimici nelle acque dei fiumi, inquinandoli. E come possiamo pulirli?
Si gettano in mare oggetti di plastica che i pesci inghiottono e poi muoiono. Si può evitare?
Escono fumi nocivi dalle ciminiere delle fabbriche e intossicano. Si possono evitare?
Si buttano in strada mozziconi di sigarette, fazzoletti di carta, e tutto quel che ci dà fastidio infilare in una tasca. Questo si può evitare semplicemente non facendolo, con un briciolo di educazione civile individuale.
E potrei andare avanti all’infinito, ma vorrei entrare nel merito di quel che succede in casa.
Se il cane sporca il pavimento con le zampe, o con la bava, il suo proprietario è tenuto a pulire e non lasciare che siano gli altri, in particolare la madre o la moglie, a occuparsene.
Se si sposta una sedia, va rimessa dove stava prima.
Se si apre un cassetto, va richiuso.
Se si apre lo sportello di un mobile, anch’esso va richiuso.
Se le scarpe sono sporche, si puliscono le suole ben bene prima di entrare in casa.
Se si usa il dentifricio e schizziamo sullo specchio, va pulito.
Finito di mangiare, si aiuta a sparecchiare portando piatti bicchieri e posate dentro il lavello della cucina, o sistemate nella lavastoviglie.
Se la confezione del latte, dei biscotti e dei cereali è vuota, va portata direttamente  nel contenitore apposito, non si lascia sul mobile della cucina, perché sappiamo che questo oggetto non ha le gambe e quindi non ci va da solo in pattumiera.
Sono banalità? Eppure ritengo che si cominci da qui, dentro le mura domestiche, a comprendere che se si pulisce dove si sporca, se si rimettono al loro posto le cose invece di lasciarle in giro per casa, non solo eviterebbe un  lavoro supplementare alla madre o alla moglie, che moltiplica la sua fatica giornaliera, ma verrebbe spontaneo agire allo stesso modo anche fuori casa, per esempio negli ambienti di lavoro.
 Se sono un titolare d’industria, faccio in modo che le mie fabbriche non inquinino per non mettere a rischio la salute degli altri, a partire dai dipendenti per poi diffondere sostanze tossiche nell’ambiente.
E’ così difficile da mettere in pratica? Cominciamo a insegnare ai nostri figli, fin da piccoli, a non sporcare in giro. A non buttare la carta delle caramelle sui marciapiedi. Pian pianino impareranno a NON fare tante altre cose che potrebbero sporcare.
Ricordo ancora che in Austria avevo gettato il mozzicone di una sigaretta per terra. Un signore che passava di lì mi ha imposto di raccoglierlo subito, cosa che ho fatto, vergognandomi come una ladra. Certo, perché non ci vuole un agente dell’ordine pubblico per rimproverarci o addirittura multarci. Lo stesso cittadino ha il compito di prendersi cura del bene pubblico. E questo accade in ogni Paese del Nord Europa, non solo in Austria. Anche in Italia, almeno quando ero piccola, i Ghisa, i Vigili davano multe salate se si calpestavano  le aiuole dei giardini pubblici, e si provava sacro terrore quando si presentava un uomo in divisa.
Ora? Adesso sono bazzecole quisquilie e pinzillacchere, come diceva Totò.
Cosa importa se si getta una pezzo di carta, un mozzicone di sigaretta e quant’altro per terra? Trascorrono anni prima di fermare l’inferno causato da certe industrie, e tra una denuncia e un’altra i giudici non si decidono a por fine a questi atti criminali, cosa sarà mai l’involucro di una caramella lasciato sul marciapiedi? Ma si comincia così.
Tanto ci sono gli spazzini, diventati in seguito netturbini e ora operatori ecologici. Lo fanno loro per noi. E li paghiamo noi con le tasse comunali.
E la mamma, la moglie, che raccoglie e rimette a posto quel che sporcate o lasciate in giro, non solo non riceve un emolumento, ma addirittura vi sentite in diritto di darle della rompiscatole, pagandola con insulti.
Ecco, vi ho rotto le palle anche adesso, chissà se le farete cadere a terra come tutto il resto o se le tenete ben strette dentro le mutande, e imparate a essere più educati, comprensivi e rispettosi del lavoro altrui e amanti del nostro Pianeta che state bistrattando, inquinando e fatto lentamente morire.
Per evitare di pulire, non sporcate, vi ricorderebbe Tommaso.

Danila Oppio

4 commenti:

  1. Sono completamente d'accordo con Tommaso, anzi è una delle mie regole di vita.
    E sono completamente d'accordo con te, Danila.
    In più: Bell'articolo. E ben scritto.
    Angela

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  2. Grazie Angela, se l'educazione civica, che quand'ero bambina si insegnava anche nelle scuole, oltre che in famiglia, fosse ancora vigente, tutto andrebbe molto meglio, a partire dalle industrie inquinanti e cancerogene come l'ILVA, alle aziende che scaricano i rifiuti delle lavorazioni dentro le acque di fiumi, laghi e mari, il nostro Pianeta sarebbe molto più pulito. Perché si parte dalla carta delle caramelle gettate a terra, dalle cicche delle sigarette, dando poca o nulla importanza a questo gesto, e poi dalla mancanza di rispetto per le fatiche altrui, per giungere a comportamenti molto più gravi.
    Danila

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  3. e ti ringrazio per quanto hai detto: bell'articolo, e ben scritto. Detto da te, è il più gran complimento che abbia mai ricevuto. E sai perché!
    Danila

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  4. Perchè l'hai scritto in modo serrato, lungo quanto serviva, potente come il fuoco di un BAZOOKA!
    E sai bene che ci riesci, quando vuoi.
    Angela

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