POETANDO

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martedì, giugno 2

DRAGHI ANTICHI E MODERNI di DANILA OPPIO

DRAGHI ANTICHI

Negli ultimi tempi, con l’amica Angela Fabbri stiamo trattando di draghi e di serpenti spesso rappresentati nella mitologia di antiche civiltà. Questi argomenti mi hanno indotto ad allargare l’argomento, dando una rapida scorsa ai rettili che vivono tuttora sul nostro Pianeta, a cominciare dai gechi o dalle piccole lucertole, fino ai draghi di Komodo, coccodrilli, iguana e serpenti.
Inizio col trattare di leggende mitologiche e di fiabe. Uno dei personaggi più conosciuti è San Giorgio che combatte il drago.


Paolo Uccello -  San Giorgio e il Drago

Giorgio è il santo uccisore di draghi per eccellenza. Eppure le più antiche rappresentazioni del martire-cavaliere ci raccontano tutta un'altra storia.

Simbolo del paganesimo e del male, il drago è un personaggio frequente nelle storie dei santi medievali. La lista dei santi sauroctoni - cioè uccisori di draghi - è molto lunga: Teodoro, Silvestro, Margherita e Marta (che però si limitò ad ammansire il mostro) sono solo i più famosi. A questi si aggiunge l'arcangelo Michele, alla guida della battaglia contro il drago apocalittico.
Tra gli uccisori di draghi, tuttavia, nessuno ha riscosso tanta venerazione popolare quanto san Giorgio, scelto come patrono dall'Inghilterra e dal Portogallo. Della sua vita non ci sono notizie storicamente fondate, a parte che fu un soldato originario della Cappadocia, martirizzato sotto Diocleziano. Le storie che lo riguardano sono quindi il risultato di elaborazioni medievali, che si arricchivano progressivamente di dettagli.
L'iconografia tradizionale di Giorgio è legata al suo miracolo più celebre, quello dell'uccisione del drago. L'episodio, come riportato nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, è noto: per tenere lontano un mostro che infesta la città libica di Selem, gli abitanti estraevano a sorte giovani vittime da dargli in pasto; quando il sacrificio toccò alla figlia del re, compare san Giorgio a cavallo, che neutralizza il drago (la scena immortalata da tanti dagli artisti); quindi invitò la principessa a legare la cintola al mostro, che divenne mansueto, per condurlo in città; di fronte al miracolo, il re e l'intera popolazione si convertirono; e il drago fu finalmente ucciso. Dal XII secolo in poi la scena della lotta contro la creatura demoniaca è frequentissima in tutta Europa, ed è testimoniata in pittura.
La più antica rappresentazione di san Giorgio risale alla prima metà del X secolo e si trova in Armenia, nella chiesa della Santa Croce eretta sull'isola Akdamar. In un bassorilievo mostra tre santi a cavallo, e tra questi c'è anche Giorgio, raffigurato mentre trafigge con la sua lancia non un drago, bensì una figura antropomorfa.
Viene spontaneo pensare che questo drago altro non sia che un rettile simile a un coccodrillo o un altro genere di nemico da distruggere.
Anche nelle fiabe si leggono vicende di draghi che mangiano i bambini, ma a mio avviso sono solo la raffigurazione simbolica o una figura allegorica del Male, del nemico o del pericolo d’incontri con esseri umani malvagi.

DRAGHI MODERNI

Gli scienziati hanno mappato il genoma del drago di Komodo, la lucertola più grande del mondo, scoprendo i segreti dietro l'impressionante velocità e resistenza di questi incredibili predatori a sangue freddo.
I ricercatori hanno rivelato di aver individuato adattamenti genetici cruciali di questi rettili che abitano diverse isole indonesiane e sono capaci di sottomettere anche i bufali d'acqua, animali che possono pesare più di 1.000 chilogrammi.
I draghi di Komodo raggiungono una lunghezza di circa 3 metri, possiedono denti curvi e dentellati, una lingua biforcuta, arti forti e una lunga coda.











Drago di Komodo
I rettili sono un po' come un parco giochi per l'evoluzione”. Non lo dico io, lo afferma Benoit Bruneau in un suo articolo scientifico, quasi a confermare quanto sostenevo in un precedente articolo sui Proteus Anguinus.  I rettili odierni restano a testimoni viventi dei loro antenati dinosauri. Quegli enormi rettili, infatti, popolarono e dominarono la terra nel corso dell'Era Mesozoica, in un periodo compreso tra i 245 e i 65 milioni di anni fa. Ma ancor oggi, pur con dimensioni di molto inferiori a quella dei mastodontici abitanti di allora, possiamo vederne le sembianze non solo nei draghi di Komodo o varani, ma in molte altre specie di esseri viventi, per esempio come le tartarughe acquatiche e terresti, i ramarri, i camaleonti, i basilischi, gli iguana, gli alligatori, i coccodrilli e i caimani e tanti altri esemplari che non mi pare il caso di elencare.


Lagarto di El Hierro (Canarie)

Possiamo dunque affermare che: “chi non muore si rivede”
I dinosauri in fondo non sono scomparsi, si sono solo rimpiccioliti!
E i draghi? Da quel che mi è dato di sapere, poiché mi sono avvalsa di alcune ricerche in merito, sul continente europeo non hanno abitato rettili di grosse dimensioni, appunto come i varani o i coccodrilli, tranne che per il Lagarto gigante di El Hierro, nelle Canarie spagnole. Dubito fortemente che S. Giorgio sia mai stato lì. Quindi alle leggende sui draghi potrebbero essere collegati i ricordi di viaggi lontani, verso l’Africa e l’Oriente. Potrebbero riferirsi ai racconti di esploratori, ingigantiti e mitizzati nel corso dei secoli, divenuti in seguito figure simboliche o metaforiche nella rappresentazione demoniaca o fiabesca della malvagità umana.

Danila Oppio



2 commenti:

  1. Il DRAGO rappresenta da sempre la DIVERSITA' che NON può entrare nella società costituita e quindi va estirpata.
    Non esagero se dico che ne fu un esempio ai tempi nostri anche il grande ALAN TURING, l'inventore della macchina che da lui prende il nome e che sta alla base dei COMPUTER.
    I Draghi rappresentano spesso ciò che non si conosce e si è (quasi) sempre preferito eliminarli che studiarli. Per evitare rogne e sommovimenti sociali.
    Alan Turing venne ucciso come anti-sociale, tuttavia il COMPUTER si è affermato lo stesso.
    I Draghi non vanno dimenticati.
    Sono felice di averne portato il ricordo in una ballata scritta molti anni fa e che tratta in un dettaglio incisivo la faccenda.
    Una curiosità: San Giorgio è anche il Patrono di Ferrara.
    Angela Fabbri (da Ferrara appunto ore 1:10 del 3 giugno 2020)

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  2. Mi fa piacere apprendere che S. Giorgio è anche patrono di Ferrara. Non conoscevo neppure la storia di Alan Turing, grazie per avercela raccontata.
    La tua ballata Stirpe di Drago è molto bella.
    Ciao
    Danila

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