POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

domenica, settembre 13

IL CAVIALE DI PAISSA di ANGELA FABBRI

Avevo promesso

             “ Per il tuo Compleanno ti porgerò del Caviale “.

 

Eccolo qui.   In questa manciata di ricordi.   Che ho chiamato

                            “ Il  Caviale  di  PAISSA “.

 

                                    Auguri, Danila!

                                           Angela

                  (da Ferrara, Giovedì  10  settembre  2020)


TORINO, Piazza San Carlo, all’ombra della GRAN  MADRE

                                                      Dicembre 1977

 

 

Sotto i grandi portici di sinistra, a fianco del CAFFE’ TORINO che ha incastonata nelle pietre al suo ingresso l’immagine in ottone lucido del TORO rampante, simbolo della Città, ma anche mitico retaggio delle sue origini Egizie (*) come il Tempio della Gran Madre sulla collina all’orizzonte…



 

ci sta l’antica Drogheria  PAISSA, con tante vetrine ricche delle sue specialità. E una di queste è interamente dedicata al CAVIALE. Riempita da un mare di scatoline in metallo di ogni forma e misura, coi prezzi ben in vista.

Ricordando quante tartine, al burro montato col parmigiano e sopra le uova di LOMPO, avevo preparato agli amici a vent’anni, ero molto attirata dalla versione ORIGINALE.

Più volte mi soffermai a scrutarla, in quei 2 anni di costruzione della mia vita lavorativa.

E mi dava sempre la misura della mia condizione economica.

C’era solo una scatolina a cui puntavo: la piccola blu (+ piccola della + piccola scatoletta di tonno) da 80.000 lire.

“ Prima di lasciare Torino voglio riuscire a regalarmela “

Non ci riuscii mai. Ma andai via da Torino lasciando uno stipendio di 390.000 lire al mese per approdare a Ravenna nel settembre 1979 con 554.000…

Nemmeno proprio alla partenza definitiva mi decisi a investire parte di quei soldi nuovi in CAVIALE: mio padre mi aveva insegnato a non vendere in anticipo la pelle di un orso di cui non avevo ancora sentito l’odore…

Nel periodo successivo rammento invece che avevo molti soldi investiti (nel senso che li avevo impegnati IN  VESTITI).

Motivo? Le ragazze dell’Ostello Valdese che ci ospitava, mentre mi festeggiavano

 

(*) In questo mito ci sta anche il gemellaggio fra il NILO e il grande fiume PO che 

      attraversa la Città sul fianco orientale.

per il lavoro nuovo che andavo a intraprendere, mi ricordarono che lì, tanto tempo prima, c’era stata una ragazza proprio di Ravenna: e come vestiva bene! stai attenta, Angela, quando sei là, non devi sfigurare!

Non ho sfigurato.

Ero molto carina, allora, avevo una linea invidiabile, il che chiamava volentieri AI  VESTITI.

 

Eccomi qua, infatti

 

                           

 

La macchina non c’è ancora

 



  

Ma sono già in ‘tenuta da guida’.

Con tanto di guanti di lana rivestiti di pelle sul palmo per fare meglio presa sul futuro volante.

E’ gennaio 1980.

Dopo un anno che guadagnavo molto bene, avevo messo da parte.

Un sabato che ero tornata a Ferrara dai miei, con mia madre facemmo un giro per le gioiellerie del centro.

Vidi il mio regalo di compleanno: un braccialetto d’oro, semplice e senza fronzoli.

Costava 500.000 lire. Deciso.

Ma in quel fine settimana con amici sentii parlare di una vecchia FIAT 500 scovata in un fienile in Toscana dopo 7 anni di nascondimento.

Niente braccialetto e al via la CINQUECENTO. Il prezzo era lo stesso. Ai primi d’ottobre del 1980.

E il braccialetto, poi, subì la stessa sorte del CAVIALE di PAISSA: non riuscii a regalarmelo mai +.

 

Il periodo per così dire all’ingrasso, durante il quale mi ero permessa di pensare al superfluo, infatti fu breve.

Sul finire dello stesso anno 1980 la crescita si stabilizzò, gli stipendi andarono in stallo: entravamo in un’ennesima crisi economica e occupazionale.

Ancora attraversata dal terrorismo che avevo vissuto a Torino dopo il sequestro Moro e, coi pacchi bomba, negli spostamenti che una volta al mese mi riportavano di fine settimana in treno a Ferrara (e ritorno) attraverso la Stazione di Bologna.

Sfuggii alla strage del 2 AGOSTO 1980 perché avevo vinto quel concorso a Ravenna e facevo dunque tutt’altro percorso ferroviario…

 

Anche all’inizio degli anni ’70 del Novecento eravamo in crisi occupazionale. Risolsi la mia trasferendomi da Ferrara a Torino.

Ma di queste crisi ne ho attraversate tante, nel corso della vita lavorativa, che non solo mai + ho avuto la sensazione di essere ricca, ma non credevo neanche + alla stabilità del posto di lavoro…

Sapevo solo di aver salvato i miei inizi perché ero entrata al momento giusto nel largo flusso (leggi  FILE, che oggi è di uso corrente) innovatore del Terziario Informatico.

 

Vorrei concludere con tutt’altro parlare.

E portarvi nei LUOGHI del CUORE, ognuno di noi li ha, e lì ci sentiamo a CASA. Ma li teniamo lontani perché entrarci vuol dire emozione, commozione, un coinvolgimento che ci porta fuori dal TEMPO che stiamo vivendo. Così, non lo facciamo spesso.

La FIAT 500 è un mio LUOGO del CUORE.

La mia vecchia Fiat 500, con le portiere che si aprono davanti, che era già tanto vecchia quando l’ho comprata (immatricolata a Torino nel 1962) e m’è stata compagna d’avventure, di vere avventure, per + di vent’anni.

La mia prima e unica macchina.

Ma questa, come poi si finisce sempre per dire, è un’altra storia…


(Angela Fabbri da Ferrara, fine luglio, inizio agosto, inizio settembre 2020)

NOTA presa dal Web

 

Era una delle botteghe più antiche della città

Recensione di Paissa Negozio Storico  (5 giugno 2014)

Stava lì da più di un secolo, proprio sotto i portici di piazza San Carlo, con le sue grandi vetrine, ancora originali con le cornici in legno verde e l'insegna in oro. Era anche un piacere limitarsi ad ammirarle, ricolme in ogni stagione dell’anno di ogni sorta di prelibatezze e di specialità gastronomiche di tutti i generi. Lo storico emporio ha chiuso i battenti della sede originaria e si è trasferito, più ridimensionato, con 4 vetrine, sempre in zona, all’angolo con piazza CLN. Lì prima c’era un bar ed il sito è quello utilizzato da Dario Argento per girare alcune scene di Profondo Rosso. Al suo interno, non si respira più la stessa atmosfera d'epoca della vecchia bottega, però troverete ugualmente qui prodotti ricercati tipici e d'importazione.

 

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