FAR POESIA OGGI: A
COLLOQUIO CON LORENZO MASETTA, POETA ED EDITORE
La grande editoria letteraria sviluppa programmi
ispirati quasi esclusivamente a criteri commerciali, salvo determinate collane
poetiche tenute vive soltanto per prestigio.
Gli autori nuovi, quelli sconosciuti,
dall’inedito giungono all’edito solo attraverso itinerari labirintici oppure a
proprie spese, pubblicando presso piccole case editrici.
Alcuni, a torto, definiscono, e non senza
una punta d’ironia, “grafomani” coloro che consumano tante delle loro ore
migliori per scrivere un verso, per modellare o limare un’immagine.
Certo, accostarsi oggi alla poesia è un
atto di coraggio e di abnegazione, soprattutto di fronte all’indifferenza della
società; ma è anche una legittima rivendicazione dei propri diritti a
comunicare per mezzo della parola scritta.
Chi scrive ammette, sotto sotto, di farlo
per passione o per passatempo, per sfogo o per compensazione di una vita
insoddisfatta: ma tutti ritengono di avere “qualcosa da dire”, e così desiderano
stampare i loro scritti.
Abbiamo interpellato il
presidente-fondatore di una piccola casa editrice di Torino, specializzata in
pubblicazioni di poesia. L’Associazione
Culturale Talento – Lorenzo Editore.
Lorenzo Masetta, editore,
giornalista, poeta egli pure, membro di giuria di alcuni premi letterali, è un
uomo culturalmente impegnato: i suoi interessi sono rivolti soprattutto alla
poesia di quei giovani che, sebbene abbiano un talento anche notevole, non
riescono per varie ragioni ad entrare nei circoli letterari ufficiali.
Masetta, perché tanti
vogliono pubblicare poesia? Qual è lo stimolo che li spinge verso la carta
stampata?
<<Nella società attuale la
solitudine e l’alienazione sono sempre più crescenti; l’uomo si confonde nella
folla e finisce così per perdere la propria identità. Ma da questo mondo
violento e brutale egli vuole uscire ed è la parola, la voglia di comunicare
che scopre dentro la gabbia: una parola che si fa poesia. Poi, si sa, ognuno,
convinto di avere qualcosa da dire, vuol farsi conoscere, vuol essere
giudicato, vuole emergere e non vedo nulla di negativo in tutto questo. È
sbagliato, invece, a mio avviso, pretendere di voler guadagnare denaro o altro
con la poesia. Lo dicevano già i latini: “carmina non dant panem”>>.
Tu sei un editore di
poesia. Come fate voi piccoli editori a sopravvivere?
<<La “Lorenzo Editore” tratta quasi
esclusivamente libri di poesia, ma non mancano testi di narrativa e di
saggistica. In un certo senso siamo favoriti proprio per questo: infatti, non
sono molte le case editrici specializzate in questo settore. Ma, come tu sai,
non essendoci mercato in proposito, dobbiamo lottare contro mille problemi. Del
resto l’autore finirebbe per trovarsi solo, senza poter vendere una copia sola
del libro. In Italia si scrive molto ma si legge ben poco e i mass media,
d’altronde, non aiutano certo la divulgazione di poesia: i grandi editori
pubblicano annualmente soltanto 2-3 libri di questo genere. Tutto il resto
viene appunto dai piccoli editori, che fungono da indispensabile trampolino di
lancio per gli autori. Noi pubblicizziamo le nuove leve grazie al nostro
mensile “Talento” e all’Associazione Culturale Talento. Ma credimi, noi
piccoli editori abbiamo grosse difficoltà a sopravvivere; ci riusciamo solo
perché l’autore ci viene economicamente incontro nei costi di produzione,
assicurandoci l’acquisto di un certo numero di copie. Un libro di poesia gli
viene così a costare un terzo o un quarto del costo totale, calcolato su
un’edizione media di 1000 copie circa>>.
Oggi si parla della crisi
dell’editoria in genere. C’è davvero un calo nella vendita di libri?
<<La causa della crisi dell’editoria
va ricercata soprattutto negli attuali mezzi di comunicazione, che hanno
portato via spazio destinato, in precedenza, quasi esclusivamente alla carta
stampata. Ecco, quindi, emergere anche la crisi dei giornali (molti chiudono) e
delle riviste letterarie che, tra l’altro, mancano di fondi. Esiste crisi anche
perché i grandi editori si affidano soltanto su quei 9-10 autori italiani che
danno loro sicurezza di vendita, tralasciando i giovani, tra i quali ci
sarebbero ottimi talenti capaci di apportare quel rinnovamento necessario a
risvegliare la curiosità dei lettori. Ti dirò che un grande editore di Milano
si rifiuta di prendere in esame la pubblicazione di un qualunque libro che non
gli assicuri perlomeno 20.000 copie di vendita. Finiamo, pertanto, in un
circolo vizioso, in cui il calo di vendita, eccezion fatta per alcuni titoli,
diviene una realtà inevitabile>>.
Lorenzo Masetta è nato in provincia di Vicenza nel 1940, vive e risiede a Torino da moltissimi anni. Dottore in Psicologia. Giornalista
pubblicista dal 1968, Commendatore
della Repubblica Italiana; è stato funzionario presso un Istituto
medico/assicurativo per 27 anni. Nel 1976 gli è stato assegnato il Premio “Presidenza del Consiglio dei Ministri”
per meriti culturali. Dal 1990 è libero professionista, prima come direttore
della rivista culturale “Controcampo”,
poi “Talento”, trasformata nel 2005
in Associazione culturale Talento(ACTA)
di cui è Presidente fondatore. Ha pubblicato alcuni libri di poesia, testi di
narrativa e saggistica che si trovano in antologie, riviste e giornali ove è
stato anche corrispondente. Ha vinto molti premi per la poesia, e per il
giornalismo e come operatore editoriale. Tra i “premi” vanno segnalati il “Bardonecchia”, “Bauzanum”(Bolzano), “Streghetta”,
“Mortara”, “Caorle”, “Dante Alighieri”,
“Victor Hugo”. E’ membro di giuria
di alcuni concorsi letterari, tra cui “G.Bardesono”(teatro),
“Piossasco” (poesia) e organizzatore
dell’importante Premio letterario “La
Mole” . E’ stato il mio primo editore, pubblicandomi negli anni Settanta, i
libri giovanili di poesie “Poi vivi nel
nulla” e “Forse non più per molto”.
Giuseppe Possahttp://pqlascintilla.ilcannocchiale.it/post/2376244.html
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