POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

domenica, giugno 23

Concorso poetico LA MOLE di Torino



Ieri abbiamo potuto finalmente ritirare la targa artistica e la motivazione del premio, riguardante la qualificazione per il concorso "La Mole" di Torino.

Il critico artistico-letterario Annamaria Cossu Criscuolo così ha scritto:

VIOLENZA
In memoria di Jyoti Singh Pandey e di tutte le donne violate e uccise da esseri spregevoli

Orribile gioco diventato cronaca, ma parlarne, se non diminuisce la pena, certo si fa denuncia sociale e doverosa. Di questo coraggioso tema si è fatto carico l'autrice che in modo essenziale riesce a comunicare disgusto e rabbia, mentre la violenza si srotola come un grande tappeto di sangue. Questa lirica scritta con perfetta padronanza linguistica, rappresenta un punto fermo di condanna condivisa per gridare al mondo che Singh Pandey è ancora tra noi.

Ecco la poesia premiata ex-aequo con le altre nove.


VIOLENZA
(In memoria di Jyoti Singh Pandey e di tutte le donne violate e uccise da esseri ignobili)



Hanno straziato il suo cuore
Mandandolo in frantumi
Sminuzzato in coriandoli
In mille schegge di sangue
Rappreso, ormai bluastro

Poiché il rosso è scomparso
Dentro vene di cemento

Ora indurita e ripiegata
In se stessa gelida
Statua di pietra serpentina
Di quel cuore raccoglie
Il poco che ne è rimasto

Qualche briciola dimenticata
Da ghignanti iene bavose
E famelici avvoltoi rapaci

Tutti fanno festa al banchetto
Di ciò che di lei rimane
Ubriacandosi e schiamazzando
In volgarità e insipienti lazzi

Trasformata in freddo marmo
Lacrima gocce di piombo
Lentamente spirando

 Danila Oppio

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