Primaticcio: Penelope e Ulisse |
Penelope paziente tesseva
La sua interminabile tela
E intesseva Aracne
La sua argentea ragnatela
Odisseo percorreva mari
Reali o immaginari
Inseguendo il sogno
Di lontane isole sperdute
Infine attraccando
A un ipotetico porto
La mosca cadeva ignara
Nella rete del ragno
Nell’istante in cui Circe
Il debole Ulisse circuiva
Uomini come mosche
Donne come aracnidi
Per amore o per fame
Nelle reti accalappiati
Incontrai Ulisse un tempo
Gli chiesi il suo nome
Mi rispose: mi chiamo Nessuno
Dipanai la tela, e ripresi a filare.
Danila Oppio
Da Smemoria e memoria poetica
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