Dal romanzo “Il sesso degli angeli” di Angela Fabbri
Este Edition 2001
(pag 78 - 80)
"Questo testo è stato distribuito al
pubblico e letto durante la piccola presentazione del Sesso degli Angeli
all'Abbazia di Badia Polesine (Rovigo) il 2
marzo 2003"
VISIONE
Come all’alba del mio primo
giorno sulla Terra, mi trovai a
contemplare un’immensa distesa di acque tanto simile al cielo. Da quando era
nato, il Mare affidava messaggi alle sue creature, prediligendo le conchiglie
alle bottiglie.
I suoi inviati viaggiano liberi per le contrade, poi si sistemano gli uni sugli altri,aggiornando senza tregua una biblioteca che non ha mai fine, in attesa di consultazione. Tante volte, sai, tante volte ho sperato che mani come le tue mi raccogliessero.
Mani
con cui si può parlare senza aver paura che mi lanceranno lontano per il gusto,
chissà, di sentir lo schiocco del guscio su uno scoglio o di vedermi rimbalzare
tre volte sul pelo del mare o di allontanarmi semplicemente da sé.
“Via, - le risposi - chissà a
quanti hai già detto queste cose. E chissà quanti ti avranno lanciato lontano,
anche solo per provare il gusto di saperlo fare. E chissà quanti ti saranno
passati vicino senza nemmeno accorgersi di te”.
Ci
fu un lungo silenzio, pieno di conchiglia. E poi un ritorno: tante volte, sai,
tante volte ho sperato che mani come le tue mi raccogliessero. Mani che sanno
leggere nel cuore di una conchiglia tutto il passato. Che sanno interpretarlo,
tradurlo, conservarlo.
“Mi
dispiace, hai sbagliato di grosso, quando leggo interpreto a modo mio, quindi
traduco ben altro e, in quanto a conservarlo, mi considero l’angelo meno
conservatore dell’Universo.”
Adesso
so perché le tue mani sono diverse! NO, certo tu non tireresti il mio guscio su
quello scoglio. Certamente non giocheresti a rimbalzello con me. E non mi
ributteresti semplicemente nel mare perché non sai che così mi ridaresti la
vita. Certo non puoi farlo. Visto che non credi nel tuo mondo, come potresti
credere nel mio?
Così
mi parlò la piccola conchiglia raccolta sulla riva. Il motto del mio mondo era ‘TUTTO E’ NATO DAL CIELO E TUTTO
AL CIELO TORNERA’ Come potevo non
restare affascinato, ascoltando il messaggio ‘TUTTO E’ NATO DAL MARE E TUTTO AL
MARE TORNERA’ ? Avevo appena perduto una casa e un’altra mi veniva offerta. Mi
sentivo tanto solo e sarebbe stato tanto dolce abbandonarsi. La conchiglia era
morta, eppure parlava ancora e ancora qualcuno l’ascoltava, Ma era vissuta incatenata
a un mondo e la sola idea mi faceva soffocare, “Ho qualcosa che non hai più. E
che non puoi mettere nelle tue chiacchiere. Il privilegio della vita”. Sapevo
di abitare anch’io in una conchiglia. Ma come potevo accettarlo, quando ero
vivo e avevo in mano una creatura morta? “IO VOLO! – gridavo – Inseguo ancora i
mondi”, e intanto mi sentivo sbattere contro le pareti della vita, la chiamavo
la mia prigione!
I
mondi sono tutti uguali. Non basta una vita per conoscerli, per questo, per
tutti noi, sono INFINITI.
La
conchiglia dove nascere e morire. Dove è la pace e la scoperta, la novità e la quiete. Adesso sapevo che
esisteva, dovevo solo riconoscerla, Da allora, fu un continuo viaggio, nella
nascosta speranza di trovarmi un giorno a casa. E quando, per incanto, questo
accadde, io scappai. La mia prigione mi si adattava così bene sulle spalle che
mi sembrava impossibile che i miei viaggi fossero finiti. E infatti era così.
Non avevo ancora trovato me stesso. Avevo respirato aria di casa, ma in quella casa
mi sentivo straniero e troppo pronto a cedere per fame. Se, dopo aver
riconosciuto, avessi anche accettato, avrei probabilmente fatto di due prigioni
una sola e annegato per sempre l’antica conchiglia che saggiamente mi suggeriva
l’eterno rincorrersi del mare.
Solo adesso che ho un volto, finalmente posso specchiarmi nei tuoi
occhi.
FINE
DELLA VISIONE
Ho pubblicato volentieri questo pezzo di ottima scrittura, oltre che di grande filosofia.“Ho qualcosa che non hai più. E che non puoi mettere nelle tue chiacchiere. Il privilegio della vita”. Quanti sono veramente convinti che la vita sia un privilegio? Ed è la verità più vera della nostra esistenza.
RispondiEliminaGrazie Angie, per il tuo dono della scrittura, e per questa tua affermazione affidata all'angelo.