Insegne
luminose strattonano la stanchezza.
Volgari
schiamazzi
saccheggiano
la quiete dell’anima.
Colori
impetuosi
scalano
le attonite facciate.
Dalle
piazze rotte
traboccano
copiose le distanze.
Il
tramonto abbattuto
che
si rannicchia oltre i sobborghi
è
beffa d’ombre rovinate.
Io
percorro le strade svigorito
dall’insolenza
delle luci false
e
il tuo ricordo è come brace viva
che
non lascio cadere
anche
se mi brucia le mani
(Jorge Luis Borges – Fervore di Buenos Aires, 1923 -
trad. Tommaso Scarano)
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