ALLEGORIA
Quand’ero un batufolo
amoroso
mi tenevi sulle tue
ginocchia
distrattamente accarezzando
il mio morbido pelo.
Ti leccavo le mani ronfando
contenta degli avanzi che mi
gettavi
che, come fossero prelibati
bocconi,
ti degnavi d’offrirmi.
Infine, stanco del nuovo
giocattolo
m’hai sbattuto fuori a calci
come fossi una gatta rognosa
e chiudesti la porta a più
mandate.
Girovagai a lungo
poi, affamata di cibo
d’amore
graffiai con insistenza
all’uscio di casa tua.
Non mi apristi
Ed io, esausta, spelacchiata
andai vagabondando
tra strade dissestate e
buie.
Accovacciata tra rovi
spinosi
sfinita, disillusa, dolorante
mi lasciai a poco a poco
Morire d’inedia.
Danila Oppio
Inedita
Bella poesia di denuncia contro l'abbandono dei poveri animali innocenti. Ma purtroppo ancora troppi si tappano le orecchie e il cuore quando sentono i vari appelli anche dalla tv. Piuttosto che abbandonarli sulle strade almeno portarli ai canili o gattili vari. Brava Danila :)
RispondiEliminaGio
E' si una denuncia per l'abbandono (soprattutto estivo) degli animali da compagnia, ma si tratta anche di un'allegoria, come dal titolo. Infatti anche gli esseri umani tendono ad abbandonare il proprio compagno o compagna! Grazie Gio per il commento! Buona estate
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