POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

mercoledì, agosto 3

Morte di un eroe di Coucou Sèlavy!



MORTE DI UN EROE
A sera la luce raffreddò il colore del suo sangue, che si affrettava o si perdeva nel canto di congedo.
“Fugge l’anima, fugge l’anima!”

L’ho fatto solo per me stesso, per me stesso, si ripete, e già fugge piuttosto la mano sinistra ad accennare un impossibile tragitto, quello che consiste nell'apporla sull'incavo del braccio opposto
“Fugge l’anima, fugge l’anima!
… E inchiodatela! Ma era un’animuccia senza animosità, animo! Le formiche che mi inseguono il volto sono il mio volto! I vermi che mi risalgono le vene sono le mie vene! Ho servito l'entropia: ebbene sì, mi sono dissipato da conservatore (qui prorompe in un totoesco “e che so' fesso?”)
Io che non colsi frutti 
Per la smania di averli tutti, 
Per congelare i flutti
Vorrei ricordarmi sino a diventare un ricordo”
…………………………………………………Arrivano, eccoli

“Avrò pure avuto quei venti centimetri… non andava. Venì senza annà. Con spadino jedi. E dove ci si poteva andare, cosa ci si poteva fare, sperduti in cavità inesistenti, in un oceano di nulla? Non una lotta impari, non un’onorevole sconfitta. Fossi stato un equino ariete, magari un mare l’avrei fatto vibrare, mi sarebbe bastato credere di aver percepito qualcosa di simile ad un suono, nessun tuono, e sarei restato tranquillo. Sarei stato, andato. Invece. Sono restato e basta.

Quelle inezie che ti predicono una vita in più.
“Ma ricordati questa, questa!”.
Una voragine più scura del nero, in lembi suadenti m’avvolse, avulsa, pulsante, immensa. Schiuse le porte fremono gli usci a stento rinchiudetemi
Avanti, accanto, attorno
Viali alberati
In cerchio
Per le strade
Il ronzio del corpo nel ronzio degli uomini nel ronzio del mondo nel ronzio del cosmo 
Il ronzio del cosmo nel ronzio del mondo nel ronzio degli uomini nel ronzio del corpo
Eppure è sui gradini di una chiesa con le spalle al muro e il viso a mezzogiorno che vedrai un gatto farsi gorgone e golgota
When and where
Mineral m’ero che tenta sfuggire l’assillo della goccia, dalla roccia di stalattiti ho fatto statua tutto, tutto pur di non vivere e restare andandomene

Tale transustanziazione in pietra sarà memorabile per me, per me solo, guatarmi, spiarmi, e così di questa morte e di questa vita nessuno saprà nulla (fugge la mano a cercare ansimanti convulsioni). Oh, maledetti gli eroi che hanno bisogno di una terra, gli antieroi che hanno bisogno degli eroi, e chiunque abbia bisogno di dare o prendere bene o male dizioni! In definitiva certi tempi, siano istanti, ore, giorni, stagioni o secoli, si aspettano da noi più di quanto non ci si aspetterebbe da loro, e non si sa ormai chi aspetti chi”

Allora, cogitante ancora e risoluto, si alzò e camminò.

Coucou Sèlavy! 

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