Un giorno, librandomi
tra i rami d’un gelso e
mangiando i suoi frutti
vidi qualcosa che mi scrutava.
Con calma mi guardava
e in modo impercettibile
timidamente s’allontanava.
Era una Tortorella.
Pian piano nata la fiducia,
insieme abbiam mangiato,
e solo allor ci siamo amati.
Con mia sorpresa
ti sei fatta accogliere
nelle mie piccole mani.
Mi son accorto
che il mio cuore andava a mille,
con coraggio e incoscienza
discesi dal gelso
con Te nelle manine.
Ti ho chiuso in gabbia.
Ti ho offerto il mio grano
e dalla mia mano
l’hai beccato.
Ogni giorno in camera
ti libravi in volo
e svolazzavi in tondo.
Talvolta ti posavi sulla spalla,
e allor ti davo un bacio.
Ma troppo ti amavo.
Così un giorno la libertà ti donai.
Ma, non ti decidevi ad andar via.
Finalmente sei partita,
per qualche giorno sei tornata,
poi infine sei andata.
Non ti ho mai scordato, mia bella
per sempre tu sarai:
"la mia amorevole Tortorella".
(Vicenda realmente accaduta)
Carmine Mondelli
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