(inutili incomprensioni)
E' questo il problema
immenso. Non riesco ad aprirla quella porta: è blindata.Mi pare che tra noi si
sia aperta una profonda voragine, ed io non riesco a superarla, malgrado gli
sforzi. Ho tentato di lanciare un lazo, non arriva ad afferrare il tronco dove
agganciarsi. Ho provato a tendere una corda, ma mi pare troppo insicuro
l'attraversamento. Ho costruito un ponte di liane, ma traballa, ed io non ho
coraggio di affrontare il vuoto che vedo sotto. Vorrei raggiungerti, ma non ci
riesco..ho paura!
Certo, delle
liane non bisogna mai fidarsi, Chita e Tarzan erano bravissimi ma noi, umani di
altra generazione, non ne siamo capaci e a volte ci arrampichiamo sugli specchi
e nemmeno ci vediamo, nemmeno con un eventuale ultimo sforzo.
Io sto
cercando di farlo, ho teso le mani e le braccia, più sicure delle liane, cerca
di prenderle, sarai al sicuro, ti ripeto...amore mio.
Lo so, lo vedo, ma per raggiungere le tue braccia e le tue
mani, devo protendermi nel vuoto. E se non riuscirai ad afferrarmi, e dovessi
precipitare? Ho paura di amarti, perché più passa il tempo e più mi lego a te,
e più mi accorgo che questo amore mi causa solo tanta sofferenza. E questo mi
manda in crisi, mi sento terribilmente sola.
Ma allora mi
stai copiando, almeno nei sentimenti, perché la stessa cosa sta accadendo a me
e ora non sento per niente il tuo amore, che stai cercando di afferrare ma se
allunghi appena di un poco le mani io ti prendo e non ti mollo. Bisogna
appurare se ti fidi della presa e questo è un tuo problema, io sono sicuro di
prenderti, ho ancora le forze che me lo permettono, sta a te fidarti e me ne
dispiace quando me lo dici. Lo sai, a te sono legato, porta o non porta, sei tu
che devi decidere, io non ho bisogno di prendere nessuna decisione.
Tu, per me,
sei come prima, NULLA è cambiato, a parte ciò di cui abbiamo abbondantemente
scritto e su cui sarebbe meglio non tornare.
Io ci provo, ti tendo la mia mano, prova a prenderla,
ma se mi ferirai ancora, non credo che lo potrei sopportare.
Stringimi a te...sai che neppure per me non è cambiato
nulla, non riesco a non amarti. Ci provo, resisto un giorno a starti lontano, e
poi soccombo ai miei stessi sentimenti.
E sono quei
sentimenti, uguali ai miei, che ci fanno vivere quest'amore UNICO, ricordati.
Ora, la tua
mano e nelle mie, la sto stringendo forte e non la mollo, devi essere sicura
della mia presa, è d'acciaio e non si piega, lo sai, vero?
Non essere
triste per me, sono fatto male, forse, ma ricorda che così ho vissuto da sempre
e ne sono fiero, quasi felice, ma felice solo con te, da tanto tempo a questa
parte.
Tutto il
resto è niente, ma se ci sei tu, quel
niente diventa tutto...e dammi un bacio...per favore o mi devo inginocchiare?
Si devo dire che non sei fatto bene, sei duro come
granito, ti spezzi ma non ti pieghi...ma io ti amo anche così, pur se a volte
mi fai soffrire come non ho mai sofferto per un uomo. Mi fido ancora, non
mollare la mia mano, tienila stretta e prendi questo mio bacio, abbracciata a
te, ma ora non ce la faccio a continuare...sono commossa, Non ho smesso un solo
istante di amarti, e lo sai!
Ma ora chiudo quella porta, e per sempre!
Ma ora chiudo quella porta, e per sempre!
Breve
racconto di Danila Oppio
Ehi! Ehi! Ma se chiudi la porta un'altra volta dobbiamo rifare la scena. E, per quanto io mi mantenga giovane nonostante i miei quasi 62 anni, sono pur sempre una bella slenza di anni.
RispondiEliminaQuando parlavo di acciaio mi riferivo a Superman, come tu prima parlavi di Tarzan. Ma guarda che anche l'aitante Lex Barker (il Tarzan della foto) mise su un bel po' di pancetta alla mia età...
Mi piacerebbe sapere chi tu sia, caro anonimo! Questo è un racconto, nessun riferimento a persone reali!
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