Poco fa è passata Sesìl e le ho raccontato
tutta la faccenda della elle al posto della erre, il dolce tono con cui si
pronunciano le frasi di 'Dice il Saggio' e del resto stasera le avevo portato
due uova sode per il suo onorevole risotto di Canton.
Le ho parlato delle e-mail della mia cugina
cinese che era mia ospite e rispondeva e scriveva a te, perché io dormivo. Le
ho detto che l'invenzione mi aveva preso così tanto che non ero più io, ma la
mia cugina cinese, esattamente come quando scrivo un libro e divento ognuno dei
personaggi.
Adesso sono usciti a far un giro e ho
declinato l'invito a accompagnarli (praticamente oggi non sono mai stata da
sola con me stessa e ho bisogno di starci, ogni tanto).
Tornerà a prendere un po' di fragole, le ha
assaggiate e le sono piaciute molto e le ho detto con quale semplicità si
fanno.
Ciao. A domani, Infrango cuori anche se è una
stupidaggine mi rilassa e mi muove il cervello.
Angie
Sto cercando di trasferire non le mie
conoscenze ma la capacità di usare il cervello. E stanotte ho cercato di
spiegarlo a Sesìl, come, se uno non è pigro nella testa può memorizzare e amare
questo memorizzare tanto da dargli una struttura, un po' come quella degli
scaffali e dei cassetti di una libreria. In modo che, se il cervello si
appassiona anche lui al tuo stivare le cose col cartellino, te le farà
ritrovare più o meno in fretta a seconda di come e da quanto lo hai abituato a
farlo.
Lei mi ha risposto 'Usare il cervello... come
tu usi il tuo?'
Sì, le ho detto.
Vedi, Dani, io posso raccontare e
raccontare, scrivere e riscrivere sogni, ma se chi mi ascolta non riesce a
trattenerli perché non ne ha imparato come, non serve a niente. Ognuno di noi è
quello che ricorda. E quello che gli ricorda di ricordare. Quello che improvvisamente
solleva un velo sul passato e grida " La mia cugina cinese! ".
Lo dico anche per te. Questa è la mia grande
eredità. Non le cose che ho scritto o le cose che ho fatto. Ma come ho
organizzato il mio cervello a conservarle. E' questo che voglio insegnare,
comunicare, mettere in pratica. Il buon uso del proprio cervello.
Angie
Angie cara,
ho letto le tue e-mail, quelle che parlano della memoria,
di come usare il cervello per salvare e mettere ordine nei suoi cassetti.
Certo, l'esercizio è fondamentale, ma non si può e non si
riesce a salvare tutto. Ci sono fatti o informazioni di primaria importanza,
che occupano l'hard-disk della nostra memoria, e fatti meno importanti, o che
si ritengono tali, che non trovano posto, oppure restano lì, vaganti, ogni
tanto riaffiorano, ma il più delle volte si nascondono in qualche angolo del
cervello, e non si ricordano o si vogliono dimenticare. Sto parlando in
generale.
Per esempio, io ricordo benissimo quel tuo gioco della
cugina cinese, ma se vogliamo, non era argomento da salvare, da dover
assolutamente ricordare. Forse per te si, perché l'hai creato tu, quel
personaggio, ma chi ha ricevuto questa informazione, non l'ha creduta tanto
importante da salvarla tra quelle rilevanti.
Forse è per questo, che ho deciso di fissare sul blog
alcune nostre e-mail, quelle che trattano argomenti che non riguardano solo noi
personalmente, ma che potrebbero essere di piacevole lettura anche per altri.
Certo, se avessi avuto Versi in volo già ai tempi di Hang-e-lin, di sicuro sarebbe già su Versi in volo. Ma
allora il progetto non era ancora maturo.
Sai cosa significhi spulciare un anno e mezzo di e-mail?
Che poi non sono monotematiche, ovvero singole. Ogni e-mail ha una sequenza nel
suo interno, di altra corrispondenza. Qualcuna è andata persa,non solo le tue,
perché a volte, nella fretta, invece di digitare "rispondi", digito
"cancella" o "in spam", e così ho perso qualche sassolino,
strada facendo, come Pollicino. Solo che, in questi casi, non posso ritrovare
la strada che mi porti alle e-mail smarrite lungo il percorso. Inoltre, da
Natale ho un Mac, invece che il vecchio pc Windows, e mio figlio ha formattato
tutto, e trasferito sul nuovo. Anche lui ha dimenticato di salvare qualcosa,
per cui la posta che è rimasta sul server, è recuperabile, ma quella che avevo
nel mio programma di posta, se ne ì andata nell'etere, come i palloncini che
sfuggono dalle mani dei bambini.
Per quanto riguarda tutto il materiale che mi ha inviato
P. Nic, non hai idea della immensa produzione di sue foto e poesie! Mi ha
chiesto di salvarle, perché è già capitato un paio di volte, che i suoi
confratelli abbiano resettato i suoi programmi, cancellando tutto quanto aveva
in memoria. Ma io ho dovuto raddoppiare, aggiungendo altre schede, per
conservare tutto il suo materiale, E non ho il tempo, né la voglia, di
organizzarlo con un certo criterio. Non è roba mia!
Ma ritengo che il discorso valga anche per il nostro
computer cerebrale. Se non abbiamo troppo materiale da immagazzinare, è facile
mantenere in ordine i suoi cassetti, ma se in esso confluisce ogni giorno
materiale nuovo, alla fine occorre fare una cernita. E salvare solo quel che ci
serve davvero, o che ci è piaciuto in modo particolare.
Buon risveglio
Dani
Mi spiace, ma
non è così. Il nostro cervello memorizza esattamente tutto e, naturalmente se
uno non glielo dice, non lo classifica. La memoria cerebrale è expandible in
automatico, non appena se ne verifica la necessità.
Sono poi le
'sinapsi' che aprono e chiudono le porte dentro al cervello. E, questo bisogna
dirlo, sono il numero di circonvoluzioni cerebrali da cui è percorso a dare un
cervello più o meno brillante.
Purtuttavia,
un cervello anche non di straordinarie possibilità fisiche (o fisioelettriche),
se usa bene il materiale che ha a disposizione, mette nel sacco il cervello più
circonvoluto.
Esattamente
come il Quoziente d'intelligenza. Esso è solo una tacca su una provetta, posta
più in alto o più in basso.
Ma se la
provetta non viene riempita, hai voglia anche se hai un Q.I. stellare!
Perché è
l'uso che se ne fa quel che conta, se uno è una formichina che porta sempre a
casa qualcosa, ci lavora su e riempie la provetta con pazienza e costanza,
il suo tesoro si accresce e della tacca se ne può fregare e può chiamare i
signori dal Q.I. stratosferico, ma pigri e cicaloni, col loro vero nome:
mezze tacche!.
Ciao ciao.
Angie
E mezze tacche siano, cara formichina Angie!
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