POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

giovedì, ottobre 10

L'Italia in svendita di Angela Fabbri

Ne ho sentite abbastanza, da tutte le parti alte.
Siccome non si è riusciti a smettere/rivendere le AUTO BLU, a tagliare le SOVVENZIONI ai PARTITI, a trovare gli EVASORI FISCALI tramite i controlli incrociati… almeno in tempi brevi, cioè in tempo utile per salvare il Paese, adesso si torna a parlare di vendere il Patrimonio dello Stato.

Visto che sono anni e anni che gli stranieri ( quelli che NON sono chiamati extracomunitari ) comprano terre dell’Italia, campagne, colline, palazzi e fattorie… perché non rendiamo tutto più semplice chiaro e trasparente?
Dopotutto sono solo appena passati 150 anni da che ci hanno tutti uniti, noi Italiani.
Non abbiamo saputo governarci, diventare un Popolo e un Paese.
I governi, eletti o no da noi, come espressione dei partiti viventi, continuano solo a costare.
Se un nostro governo avesse un qualche valore sul mercato, almeno si potrebbe rivenderlo, ma chi lo vuole? Un governo di pecoroni e caproni dorati? Ha abitudini grasse e lussuose, manderebbe in rovina qualunque acquirente.


Allora togliamo il cartello ITALIA dal nostro caro Paese, attacchiamo quello con la scritta ‘IN  VENDITA’ e mettiamoci sul mercato internazionale.
Andiamo all’ASTA.
Al miglior offerente
"VENGHINO VENGHINO SIGNORI VENGHINO

Che qui si vende un paese povero, ma ricco di acqua e di terra fertile.
Che qui si vende un paese povero, ma ricco di alberi e sottoboschi profumati.
Che qui si vende un paese povero soprattutto (lacrime!) e quindi nell’offerta ci mettiamo anche gli  Italiani, anzi, gli italiani.
   Loro lavoreranno le vostre terre, costruiranno le vostre strade e le vostre auto, anche quelle da corsa, s’inventeranno magiche macchine ospedaliere e, se qualcuno di voi ha l’anima romantica, canteranno per voi, suoneranno per voi, reciteranno nei vostri teatri, dipingeranno i vostri ritratti, magari insieme all’animale che vi sta a cuore e vi faranno così belli che stenterete a riconoscervi, sia voi che i vostri animali… 
   Mi sono lasciato prendere dalla poesia…
   Loro vi costruiranno navi, di ogni forma e grandezza, per non ricordare che sono un popolo di navigatori che non naviga più.“


Perché noi, gli Italiani, anzi, gli italiani, desideriamo solo poter lavorare, lavorare sempre, e dimenticare che una volta esisteva il tempo del riposo, per raggiunti limiti di età, sopravvenuto da vivi e non da morti, qualcosa che si chiamava ‘PENSIONE’.
Lavorare finché l’Angelo della Quiete, quello che tutti miete, non ci farà addormentare, spargendo su questo nostro viso italiano che è già un bel po’ pagliaccio, un grande dolce sorriso di ghiaccio.


“ VENGHINO  VENGHINO  SIGNORI  VENGHINO che qui si Svende l’Italia… “
 Angela Fabbri (Ferrara, notte fra 25 e 26 settembre 2013)

                         Ma oggi, 10 ottobre 2013, è ancora attuale.

3 commenti:

  1. Bello, bellissimo, attualissimo, al mille per cento d'accordo
    L'avrei anche retrodatato, a dieci e passa anni fa, tanto è rimasto tutto uguale e pure peggiorato

    Saremo comprati dal FMI, dalla Merkel tramite spread e dallo Zanzibar
    e saremo tutti felici contenti e sull'attenti!
    Gavino

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  2. Non penso proprio, mio buon Gavino. Resteremo italiani anche se con la 'i' minuscola.
    E poco a poco molti nuovi di noi, come nei secoli è accaduto, avranno successo, fama e notorietà.
    Vedi, quel che volevo dire era proprio questo, e questo è anche il mio dispiacere: noi italiani siamo nati singoli, non siamo capaci di essere un Popolo.
    Angela

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  3. Il bravo Totò diceva: "Siamo uomini o caporali?".Parli di governo di pecoroni e caproni dorati. E' questo il problema. Fintanto che i membri del governo si dilanieranno e si disperderanno in mille rivoli di discussioni inutili e dannose, fintanto che si combatteranno a parole più o meno civili, come si fa ad essere Popolo? Per questo è un bene essere nati singoli, almeno si ragiona col proprio cervello, e non si diventa a nostra volta caproni e pecoroni. E riguardo a quelli che avranno successo, spero che qualcuno di loro lo abbia nel saper governare questo nostro Paese, che pur sempre amiamo!

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