PREAMBOLO
Un tempo le persone si scrivevano lettere, anche molto lunghe, perché non vi erano i mezzi attuali di comunicazione. Ora con le email o i messaggi FB o WhatsApp tutto si svolge nel giro di poco tempo. Botta e risposta.
Sto leggendo il libro COME UNA CAREZZA - Lettere d'amore dell'Ottocento italiano a cura di Guido Davico Bonino.
Si tratta di una raccolta di alcune lettere scritte da autori famosi, come Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Silvio Pellico, Giacomo Leopardi, Giuseppe Mazzini, Ippolito Nievo, Giosuè Carducci Giovanni Verga, Antonio Fogazzaro, Italo Svevo e molti altri che sarebbe lungo elencare. Quel che mi fa riflettere è che sono lettere scritte dagli stessi autori, e seppur citano la persona alla quale sono dirette, manca la lettera della controparte. Una cosa a metà. Letteratura su un unico binario. A quei tempi i propri sentimenti o pensieri venivano affidati alle Poste e arrivavano dopo un viaggio lungo di giorni.
Così ho ricordato che anche tanti epistolari scritti dai Santi sono una raccolta delle loro lettere dirette ad amici e parenti. Cosa abbiano risposto i destinatari delle missive non è dato sapere.
Ecco, invece Angela ed io ci scriviamo, trattando un po' di tutto, dallo stretto privato agli avvenimenti che coinvolgono il mondo.
Ho sentito la necessità di scrivere questo preambolo, per presentare lo scambio di email avvenute in questi ultimi giorni tra Angela Fabbri e Danila Oppio. Siamo autori anche noi: autori di libri, di poesie e racconti, di disegni e quadri. E perché no? anche di lettere che ci scriviamo al PC, e questo perché le email sono gli epistolari di nuova generazione.
Danila
VITA D’AUTORE
Bene. Finite tutte le incombenze di casa mi siedo qui al pc. Leggerò dopo cena le tue di stamattina, altrimenti non riuscirò mai a dire qualcosa che da un pezzo voglio dire.
Mi avevi detto di inviarti i miei scarabocchi e l'ho fatto, con quelli che avevano un senso compiuto. Ce ne sono altri che, in un mucchietto di pezzetti di carta, hanno ricoperto un angolo della scrivania. Se trovo il tempo magari li rileggo e vedo di capirci qualcosa.
A fine aprile ho scritto due MASTERPIECES, grazie a te anche al Corona Virus. Questi exploit che esprimono la realtà che ci circonda mi vengono spesso quando sono in dialogo diretto con te perché allora scrivo direttamente su pc. Quando scrivo su carta, dopo ho molta poca voglia di trascrivere e bisogna ben che la faccenda mi prenda e in fretta, per farlo! Ma per me, carta o pc diretto, sono entrambi molto importanti. Dico, PER ME, quindi se anche restano fogli dentro un quaderno, sono già contenta e talvolta sorpresa di averli scritti.
Sai che dò quasi importanza nulla alle poesie, e da qualche parte hai anche scritto che a me piacciono solo le mie. Non è vero ma ognuno ha diritto alla sua opinione e non discuto mai sulle opinioni degli altri, a meno che qualcuno che non son io possa averne a patire. Comunque, l'importante per me è scrivere, dopo averlo fatto ritengo quasi sempre il mio compito finito e anche, finalmente!, la fatica di testa e emozione che mi ha coinvolto e costretto a scrivere. Non ricordo quando, e il foglio si sta perdendo sotto altri in giro per casa (li sposto da una sedia all'altra) non ricordo + quando, ho scritto quest'anno anche una delle mie rarissime poesie, mi ha meravigliato lo stile e il modo di eseguirla, così per alcuni giorni ogni tanto la rileggevo e riflettevo se farla leggere a qualcuno. Poi ho deciso che non avevo nessuno e l'ho lasciata in mezzo a altri fogli. So che c'è perché ogni tanto la trovo sistemando i fogli e cercando altro, ma non l'ho riletta +.
Ma volevo parlare d'altro...
Vedi, l'anno scorso, tra visite esami e l'attesa dell'operazione, ho partecipato a diversi premi o con il libro ARTICOLI o con la ballata ASCOLTAMI POETA, tutte cose che ben conosci. Entrambi sono stati finalisti o in qualche modo riconosciuti. E c'è ancora qualche premio in giro cui ho partecipato dopo l'operazione.
Non tanto tempo fa, gironzolando non ricordo + perché sul web, ho trovato che Ascoltami poeta era pubblicato dentro il Vol.5 dell'Antologia I GIOVANI DI HOLDEN. E come mai? Io non avevo neanche richiesto copie. Bella questa! Mi ci hanno messo A GRATIS! Bisogna che trovi il modo di averla, mi son detta e ogni tanto ci penso. Perché ero finalista al Premio Giovane Holden, ma, per sapere la classifica finale, era necessario andare personalmente alla Premiazione. Io, già ben contenta di essere finalista a un tal Premio, mi ero detta: finiamo qui.
Per curiosità ti allego le due email che ci siamo scambiate con GLI HOLDEN all'epoca del Premio (le avevo salvate per ricordo e messe nella carpetta relativa).
A dopo, cioè a domani!
Angela
Angela
ooOoo
Raramente, Dani, qualcosa mi colpisce, della vita, come è stato quando mi hai scritto << Metto le tue CIMICI sul blog comunque, così saranno in eterno dentro Internet e qualcuno potrà leggerle in futuro e imparare come si scrive! >
Mi hai fatto felice, mi hai donato l'immortalità dello scrivere. Perché è vero che scrivo per me, soprattutto perché se non piace a me lo butto e basta, ma mi è sempre dispiaciuto molto che non arrivassero agli altri le cose che scrivo. E anche qui lo strano è che, siano vecchie o nuove, adesso raccolgono applausi da chiunque.
Anche a me è mancato non scriverti. Sarà perché per anni mi sono sforzata, scrivendoti, prima di farmi intendere poi di farmi capire, ero arrivata a scriverti in un modo così diretto e sciolto che non mi è mai capitato prima. Ho fatto un sacco di esercizio, scrivendo a te e adesso sembra che sia servito. Perché, sai?, non è facile scrivere a chi non vuol capire, a chi rivolge contro di te quel che dici, non è facile mantenere la sincerità sapendo che può essere usata contro di noi. Ho fatto anche questo esercizio. Ho corso anche questo rischio. Mi è sempre sembrato che ne valeva la pena. La tua lettera mi dà sollievo.
Se fossi una che suda me lo toglierei dalla fronte e farei FIUUUUU!!! con la bocca! Sapendo che questo è l'inizio, che cominciamo da qui, io e te.
Complici nelle difficoltà. Lo siamo sempre state. Complici nella semplicità, comincia ora.
Sono stati i tuoi disegni NUOVI a riavvicinarmi, notte dopo notte, immagine dopo immagine. Disegni che io non potrei fare mai, ma che mi hanno svegliato dentro qualcosa che si chiama serenità e che è così raro, così raro.
La ragazzina sui cuscini alla finestra piena di lacrime. Le paperelle sotto i salici. La tazza di latta col suo piattino, deposta in ordine sui libri perché ti sei allontanata un attimo per dovere di far qualcosa in casa. Mi hai raccontato la tua vita, così. Non lo sapevi? Mi hai fatto stare lì con te, vicino a te, non mi sentivi dietro le tue spalle di ragazzina che guarda la finestra piena di lacrime trascinate dal vento? Be', non lo sapevo nemmeno io. Adesso so che sono stata lì con te, senza dircelo...
Buon risveglio Dani e buon caffè
Angela ( Confesso che 'Angie' non mi è mai piaciuto... e poi è un vezzeggiativo che mi hanno dato in tanti, in troppi )
Mi hai fatto felice, mi hai donato l'immortalità dello scrivere. Perché è vero che scrivo per me, soprattutto perché se non piace a me lo butto e basta, ma mi è sempre dispiaciuto molto che non arrivassero agli altri le cose che scrivo. E anche qui lo strano è che, siano vecchie o nuove, adesso raccolgono applausi da chiunque.
Anche a me è mancato non scriverti. Sarà perché per anni mi sono sforzata, scrivendoti, prima di farmi intendere poi di farmi capire, ero arrivata a scriverti in un modo così diretto e sciolto che non mi è mai capitato prima. Ho fatto un sacco di esercizio, scrivendo a te e adesso sembra che sia servito. Perché, sai?, non è facile scrivere a chi non vuol capire, a chi rivolge contro di te quel che dici, non è facile mantenere la sincerità sapendo che può essere usata contro di noi. Ho fatto anche questo esercizio. Ho corso anche questo rischio. Mi è sempre sembrato che ne valeva la pena. La tua lettera mi dà sollievo.
Se fossi una che suda me lo toglierei dalla fronte e farei FIUUUUU!!! con la bocca! Sapendo che questo è l'inizio, che cominciamo da qui, io e te.
Complici nelle difficoltà. Lo siamo sempre state. Complici nella semplicità, comincia ora.
Sono stati i tuoi disegni NUOVI a riavvicinarmi, notte dopo notte, immagine dopo immagine. Disegni che io non potrei fare mai, ma che mi hanno svegliato dentro qualcosa che si chiama serenità e che è così raro, così raro.
La ragazzina sui cuscini alla finestra piena di lacrime. Le paperelle sotto i salici. La tazza di latta col suo piattino, deposta in ordine sui libri perché ti sei allontanata un attimo per dovere di far qualcosa in casa. Mi hai raccontato la tua vita, così. Non lo sapevi? Mi hai fatto stare lì con te, vicino a te, non mi sentivi dietro le tue spalle di ragazzina che guarda la finestra piena di lacrime trascinate dal vento? Be', non lo sapevo nemmeno io. Adesso so che sono stata lì con te, senza dircelo...
Buon risveglio Dani e buon caffè
Angela ( Confesso che 'Angie' non mi è mai piaciuto... e poi è un vezzeggiativo che mi hanno dato in tanti, in troppi )
ooOoo
Stamattina ho scritto velocemente e letto altrettanto, per cui mi era sfuggito come tu avessi appreso che la tua poesia era stata inserita nell'antologia.
Chiedo venia.
Lo so che tutto quel che scrivi lo fai prima per te, e che sia conservato su un pezzetto di carta, disegni compresi, o su un Doc Word, è sempre per te, ma anche per chi ha piacere di vedere i tuoi disegni e leggere i tuoi scritti.
Ora ti dico il vero motivo per cui ho creato il Blog Versi in volo. Stanca di scrivere a mano, a meno che non mi frulli in testa una frase, un pensiero e per timore di lavarlo via come quella poesia sbagliata, lo scarabocchio di corsa sul primo foglio che mi capita a tiro. E poi non mi ricordo dove l'ho messo e passo del tempo a cercarlo. Quindi, se mi è possibile, preferisco scriverlo subito al pc e poi magari rileggerlo per apporre eventuali correzioni, aggiunte o depennare quel che non mi piace più. Ogni cosa o disegno che faccio lo caccio nel blog, così sono sicura che l'ho salvato. E lo stesso vale per gli amici che m’inviano cose belle, che sono di mio gusto, perché oggi le cartoline e le lettere non si scrivono più e quindi gli scambi di email o l'invio di documenti allegati alle stesse email sono il modo attuale per infilarle in ordine nel cassetto della memoria del PC, e sul Blog posso trovare tutto, semplicemente cliccando sull'etichetta dedicata alla tal persona, o a me stessa. Quindi se tu m’invii qualcosa di bello (e tutto quel che hai fatto e che fai lo è) è come se mettessi le tue cose che mi invii in un tiretto (una volta i cassetti li chiamavano anche così) virtuale e se desidero ritrovarti sei lì e non scappi!
Per esempio, ho fatto copia incolla della tua email denominata VITA D'AUTORE non solo per leggerla con calma nel pomeriggio, cosa che ho fatto e ti sto rispondendo, ma nel caso tu decidessi che sarebbe carino pubblicarla su blog, magari con qualche taglio o anche no, come deciderai tu, a me farebbe piacere. Ma non è una richiesta, solo se ti va di salvarla.
Il mio guaio è che dopo un po' di tempo non ricordo più quel che ho letto nelle varie email né tanto meno quel che ho risposto. Certi scambi epistolari sono solo comunicazioni ma altri sembrano un pezzo di letteratura, o una pagina di un romanzo, e che finiscano tra le email che dopo un certo periodo cancello per svuotare la memoria, non mi piace perché le perdo per sempre.
Non so se sono riuscita a esprimere il mio pensiero, non so neppure se sono stata in tema, ma so che mi fa felice leggere quanto mi scrivi, perché mi sei mancata enormemente.
Un anno di silenzio è lungo!
Ciao ora sento la necessità di un caffè, oggi la testa ronza come se avessi un calabrone che si è infilato dentro.
Stamattina ho profittato del sole caldo e ho potato alcuni rami di una siepe del giardino, domani se ne avrò la forza e la voglia, raso l'erba.
Danila
ooOoo
Si sta avvicinando l'ora di cena e come sempre mi sto innervosendo, dovendo mangiare senza un terzo dei denti.
Oggi ho finalmente avuto il tempo sufficiente, anche se non avevo nessuna voglia di chinarmi a tirar fuori carte incartapecorite dalla libreria + vecchia, per cercare quella storia dal titolo in oggetto, scritta e illustrata e incompiuta da mezzo secolo!
Non è stato l'amico Corona a farmela ritornare alla memoria, bensì il mio dentista giovedì 23 aprile quando definì le mille bollicine dentro la mia bocca: LEUCOPLASIE. E io gli chiesi " Cosa intendi esattamente, io so solo che leucos vuol dire bianco e che ci sono i LEUCOCITI..."
Quella sera, l'antica storia cominciò a riaffiorare...
Da quella sera ho cominciato a scrivere cosa ne ricordavo e oggi ne ho toccato con mano una parte: grosso lavoro da farci su e poi nella Decima so che c'è ancora qualcos'altro. Con moooolta calma ne farò un documento perché ne vale la pena. Solo che qui mi vuole Buffetti per le scansioni dei disegni io non ho nessuna voglia di stazionare in un negozio. Tanto, devo lavorarci su a tavolino.
E' ambientata nel sangue umano e i personaggi sono i MIKROBS, i PHAGOS e da qualche parte deve parlare anche della CITTÀ ROSSA di ERYTHROS. Il protagonista è il titolo in oggetto.
Mi sembrava una curiosità interessante, ideata alla fine di agosto 1969 quando non avevo ancora compiuto 18 anni!
D'altra parte è una riconferma che ho sempre pronto, o quasi, un soggetto per ogni situazione che si propone...
Ciao. Angela (dopo cena finisco di leggere le tue)
ooOoo
Grazie del buona domenica, l'ho passata a fare ricerche archeologiche riguardanti un mio VIRUS (come leggerai nella email appropriata) e poi, per sfumarmi il cervello, sono uscita a fare una corsa in bici nei mei bei dintorni pieni di verde. Poi sono andata a vedere da vicino il gruppo dei miei alberi del parco, tutti contorti in un modo molto sinuoso e particolare, li adoro. E adesso so che sono vivi tutti e 4: temevo per l'ultimo che non gettava mai foglie e ogni tanto andavo a controllare da vicino (si vedono bene anche dal balcone sul retro ma non è la stessa cosa) anche se c'era il divieto e il parco sigillato da striscioni con su l'ordinanza del sindaco.
Adesso il parco è al completo.
Oggi c'era + gente in giro e molti + cani e padroni e parecchi bambini. Stavamo tutti festeggiando, a debita distanza, l'avvento della giornata del 4 maggio...
Dunque, buon domani. Io vado dal tecnico per l'apparecchio inferiore... E SE mi libera, giuro che faccio una corsa folle con la bici (+ folle del solito, intendo)!
Ciao. Angela
ooOoo
Grazie per quel che mi dici. La ragazzina l'hai interpretata molto bene. Non riuscendo più a scrivere composizioni poetiche e neppure racconti, ho cercato di rendere i miei pensieri con un disegno. La ragazzina, quella che resta in noi anche se abbiamo sul gobbo molti anni, non riesce a piangere, e allora guarda la pioggia che lo fa per lei. In un anno temporale, non da calendario, ho avuto molte ragioni per piangere, ma non ci riesco da tanti anni. Proprio alla fine di aprile ho dovuto ricoverare mamma, con una pena infinita, ma era necessario. In questi ultimi mesi il virus ha fatto il resto. A me non interessa dover restare a casa e rinunciare alla vita di prima, perché in sostanza rimanere a casa era da dieci anni il mio impegno costante, e avevo perso amore per ogni altra cosa. Ma mi dispiace per coloro che si sono ammalati e morti per questa pandemia. Ogni giorno che mi recavo alla struttura dove mamma è ricoverata, scambiavo qualche parola con chi era nel salone insieme a lei. Con Giuseppe, al quale era stata praticata la tracheotomia, e non parlava con la voce, ma con gli occhi. Ci capivamo lo stesso. Mi faceva un cenno e capivo che voleva bere così gli portavo il tè o il succo di frutta che si trovava sul carrello delle bevande. Oppure m’indicava che non aveva più quel magnifico anello con stemma, e con un gesto mi spiegava che glielo avevano rubato e ne soffriva perché si trattava di un ricordo di famiglia. Lì qualcosa spariva sempre, anche dall'armadio di mamma. E non si sapeva chi fosse il cleptomane - per non tacciarlo da ladro - che si appropriava di roba altrui. Qualche ospite che gironzolava tra i corridoi e le camere? Qualche OSS disonesta? Boh, non voglio indagare. Ora Giuseppe non c'è più, portato via dal maledetto virus. Come non c'è più Angela, che aveva il tuo stesso nome, e tanti altri che non sto ad elencare, ma sono trenta finiti al cimitero.
Tutto questo m’intristisce, ma in quest'anno temporale, ho avuto anche la gioia di un nuovo nipotino, che ieri ha raggiunto i 9 mesi di vita ed è un amore. Anche lui non posso vederlo, perché i voli non vanno e non vengono e quindi Matteo non può venire in Italia con la famiglia, e a me per la stessa ragione mi impedisce di recarmi in Norvegia. Gioia e dolore si fanno compagnia dentro di me. Altra gioia è averti ritrovata, dopo un anno di assenza, lo stesso anno temporale.E il laghetto con le oche....le cui acque calme rappresentano la serenità tanto cercata, la tranquillità dell'esistenza.I libri con la tazza del caffè appoggiata sopra, perché sto leggendo molto, e bevendo tanto caffè per tirarmi su.
Quando leggo commenti di gente che si lamenta per non poter andare dal parrucchiere, o in palestra, o al bar con le amiche, beh, mi arrabbio dentro di me, pensando che se sta bene, dovrebbe ringraziare il Cielo di non essere stata colpita dall'epidemia. E dovrebbe pensare piuttosto a coloro che non possono più lamentarsi di queste restrizioni, perché sono volati nell'altrove. Quindi, tutto sommato, dobbiamo vivere serene.
Sì, io sono quella che hai visto nei miei disegni, e mi sono commossa per quanto hai scritto in proposito. E sono quella che tu volevi diventassi, perché quest’anno mi ha lavorato dentro, mi ha plasmata, levigata, sgrossata di tante stupidaggini che dicevo o facevo. Mi ha fatto capire la sostanziale differenza tra l'essere se stessi, evitando di nascondersi dietro una maschera che non ci appartiene. Non è detto che qualche volta mi possa capitare di cadere negli antichi errori, forse per stanchezza o per nervosismo, Ora mi sento diversa. Più mia.
Grazie per quel che mi hai scritto, sento che tra noi si è verificato un mutamento importante nel nostro modo di comunicare e questo mi rende davvero molto felice.
Tutto questo m’intristisce, ma in quest'anno temporale, ho avuto anche la gioia di un nuovo nipotino, che ieri ha raggiunto i 9 mesi di vita ed è un amore. Anche lui non posso vederlo, perché i voli non vanno e non vengono e quindi Matteo non può venire in Italia con la famiglia, e a me per la stessa ragione mi impedisce di recarmi in Norvegia. Gioia e dolore si fanno compagnia dentro di me. Altra gioia è averti ritrovata, dopo un anno di assenza, lo stesso anno temporale.E il laghetto con le oche....le cui acque calme rappresentano la serenità tanto cercata, la tranquillità dell'esistenza.I libri con la tazza del caffè appoggiata sopra, perché sto leggendo molto, e bevendo tanto caffè per tirarmi su.
Quando leggo commenti di gente che si lamenta per non poter andare dal parrucchiere, o in palestra, o al bar con le amiche, beh, mi arrabbio dentro di me, pensando che se sta bene, dovrebbe ringraziare il Cielo di non essere stata colpita dall'epidemia. E dovrebbe pensare piuttosto a coloro che non possono più lamentarsi di queste restrizioni, perché sono volati nell'altrove. Quindi, tutto sommato, dobbiamo vivere serene.
Sì, io sono quella che hai visto nei miei disegni, e mi sono commossa per quanto hai scritto in proposito. E sono quella che tu volevi diventassi, perché quest’anno mi ha lavorato dentro, mi ha plasmata, levigata, sgrossata di tante stupidaggini che dicevo o facevo. Mi ha fatto capire la sostanziale differenza tra l'essere se stessi, evitando di nascondersi dietro una maschera che non ci appartiene. Non è detto che qualche volta mi possa capitare di cadere negli antichi errori, forse per stanchezza o per nervosismo, Ora mi sento diversa. Più mia.
Grazie per quel che mi hai scritto, sento che tra noi si è verificato un mutamento importante nel nostro modo di comunicare e questo mi rende davvero molto felice.
Danila
Adesso sì, adesso puoi pubblicare le lettere. Perché ADESSO anche TU sei un AUTORE.
Gli Autori sono davvero pochi. Sanno di dover essere sinceri ad ogni costo e sanno sempre quando fanno finta e si trovano di fronte alla scelta di scrivere ' NI ' invece che ' NO ' o ' SI' '.Gli altri, quasi nessuno capirà che hanno fatto finta, ma lui, l'Autore, lo sa sempre.
E con questo principio di spolverata su cos'è un Autore, ti auguro una bellissima giornata di domani, cioè ormai di oggi, il fatidico lunedì 4 maggio nell'anno del Corona Virus...
Angela
Grazie di AVERCI PUBBLICATO INSIEME.
RispondiEliminaDanila, abbiamo infinite cose da dirci. Ma, per stanotte almeno, l'infinito dovrà accorciarsi: la mia webmail non va e, dopo aver aperto quella di LEON e risposto, ho solo fatto in tempo a vedere il titolo delle tue email. Forse la Grande RETE ha lo stesso nostro caratteraccio e sta litigando fra sè e sè? Pazienza, imparerà col tempo. E' ancora così giovane!
A domani. Angela
In questi giorni, soprattutto Google, sta facendo le bizze. Devo profittare dei momenti buoni per scrivere e pubblicare. La mattina presto quando la rete non è intasata da sovraccarico, funziona abbastanza bene,poi comincia a saltare, a presentarmi pagine bianche in ogni luogo del web che cerco di aprire. posta compresa. Quindi capisco il disagio che sta creando anche a te. Spero che oggi torni a funzionare tutto a dovere.
RispondiEliminaCiao
Danila
Sì, stanotte va. Che qualcuno si sia accorto che ci stiamo finalmente scrivendo? che ci stiamo parlando? Non importa, interrompa pure, abbiamo solo cominciato...
RispondiEliminaCiao.
Angela
Felice che abbia ripreso a funzionare. Certo che abbiamo appena cominciato e continueremo su questa strada.
RispondiEliminaCiao.
Danila