"Non bastano due regole per raddrizzare le gambe ai cani” è la frase più volte pronunciata dal Segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani. Immediatamente ripresa dal comico genovese Maurizio Crozza nelle imitazioni satiriche del Segretario.
Ma questa frase idiomatica che serve per indicare un’azione inutile, un voler cambiare quello che è fatto in un certo modo per natura e non può mutare, non è solo dei nostri giorni, bensì di manzoniana memoria.
L'espressione è probabilmente entrata nell’uso comune dopo che Alessandro Manzoni ne fece uso nel primo capitolo dei Promessi Sposi per descrivere come la pensava Don Abbondio riguardo ai suoi confratelli sacerdoti che si cercavano i guai perché sempre pronti a prendere le parti d'un debole oppresso contro un oppressore potente: “Questo chiamava un comprarsi gl'impicci a contanti, un voler raddrizzar le gambe ai cani".
Beh, a me piacciono i bulldog, proprio per la loro postura un po' particolare, quasi avessero le zampine storte. Ma trovo che questa espressione sia offensiva, se riferita ad una persona.
Dipende però da chi la pronuncia: se la dice un piccolo chihuahua, la cosa fa solo sorridere!
Digrigna i denti per far paura, ma non spaventa proprio nessuno. E del resto anche lui ha le zampine storte!
Danila Oppio
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