POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

martedì, aprile 14

H. Grimaud 1/3 Rachmaninov piano concerto No.2 in C minor, op.18 [Moderato] e trattando di lei e di Brahms e andando ben oltre



Stupisce come le coincidenze si rincorrono lungo il corso degli anni.
Alcuni decenni fa, un caro amico amante della musica classica mi disse che uno dei suoi brani preferiti era il Concerto N.2 di Rachmaninov. A quei tempi cominciavo a interessarmi della musica classica, ad apprezzare alcune opere, amavo già da tempo Beethoven, ma ero ancora a digiuno totale su Rachmaninov. E allora volli informarmi su di lui e ascoltare la sua musica.
 Sergej Vasil'evic Rachmaninov  
altra traslitterazione in Rachmaninofftenuta di Semenovo, 1 aprile 1873 - Beverly Hills28 marzo 1943) è stato un compositorepianista e direttore d'orchestra russo naturalizzato statunitense. Di fama mondiale, è considerato uno dei più grandi compositori e pianisti russi di sempre. Rachmaninov considerava se stesso soprattutto un compositore piuttosto che un pianista, sebbene lo sviluppo della sua carriera - per certi versi, almeno inizialmente, piuttosto tormentata - sembrasse dimostrare il contrario. Questa una sua brevissima biografia.
Acquistai un LP e cominciai ad ascoltare quel concerto, e continuai a farlo per molto tempo. Mi rilassava e nel contempo mi regalava forti emozioni. Mio marito ama la musica classica e la lirica ma di questo pianista non avevamo alcun disco o registrazione. A quel tempo non si potevano ascoltare canzoni o concerti dal PC, e di certo neppure da YouTube, creato il 14 febbraio 2005 a San Mateo, California. Oggi possiamo spaziare tra una formidabile raccolta di brani musicali su questo sito.
Ed è così  che ho scoperto la meravigliosa pianista Hélène Grimaud (Aix-en-Provence7 novembre 1969), proprio cercando il Concerto di Rachmaninov.
Hélène Grimaud è nata da una famiglia di origine corsa ed ebrea nordafricana, che aveva cambiato il proprio cognome Grimaldi poco prima che lei nascesse. Nella sua autobiografia racconta di un'infanzia costellata di avventure da bambina iperattiva.
A ventun anni si è trasferita a  a Tallahassee in Florida e più tardi (1997) ha vissuto anche nella Contea di Westchester fuori New York. Questo periodo negli Stati Uniti è coinciso con una lunga crisi, ma anche con la nascita del suo amore per i lupi. Si occupa infatti notoriamente della tutela di questi animali, per la quale ha fondato con il fotografo Henry Fair il Wolf Conservation Center.
Attualmente la pianista risiede a Berlino, in Germania.
Il suo repertorio spazia da Bach ai grandi compositori del Novecento, con una indubbia predilezione per Brahms, del quale la Grimaud può essere considerata attualmente una delle migliori interpreti al mondo.
Il suo dolce viso, la sua determinazione nel sfiorare i tasti del pianoforte, mi affascinarono da subito, così l’ho ricordata in una mia video poesia che potete ascoltare cliccando su questo link.
E non finisce qui. Da poco tempo mio marito ha ritirato un libro dalla Biblioteca Comunale e, guarda caso, era scritto dalla Grimaud.  Della sua vena letteraria ne ero all’oscuro, come pure che mio marito fosse interessato a lei.
“Imparerà che la vita va intesa, vissuta in senso pieno, totale, in tutti i suoi aspetti, le sue parti, i suoi elementi, saprà che quelli dell’arte non sono gli unici ma sono compresi tra gli altri, che sono superiori e che per questo servono a salvare il mondo dall’abbrutimento nel quale è oggi precipitato, dai gravi pericoli che incombono in ogni ambito, privato e pubblico, morale e materiale, politico e sociale, nazionale e internazionale. All’arte andava chiesto di risolvere tanti drammi, di riportare l’umanità allo stato di primitiva bellezza, unità, armonia. Era un compito che l’arte doveva svolgere e lei, l’artista Hélène, si sentiva pronta a cominciare poiché finalmente aveva trovato le risposte alle sue domande, aveva capito che nella sua vita doveva far posto anche a quanto avveniva fuori di sé, che non era importante essere famosa se questo significava essere sola.
Apprezzabile è anche la lingua dell’opera, molto ricca, molto sicura, molto sciolta nel dire di temi tanto complessi, nel rendere stati d’animo così particolari, nel combinarli con le luci, i colori di un paesaggio, di un’alba, di un tramonto, con i rumori di una casa, di una strada, di una città, nel creare una situazione perennemente sospesa tra la realtà e il sogno.”
Ripreso parzialmente da un testo di Antonio Stanca nel quale parlava di un romanzo della Grimaud, titolato Lezioni private. Non conosco ma che mi riprometto di leggere.
Qui riporto i titoli dei testi autobiografici, che spesso rievocano la sua passione per i lupi.
·       Variations Sauvages (2003) (in italiano "Variazioni Selvagge”
·       Leçons Particulières (2005) (in italiano "Lezioni Private" un volume nel quale descrive il viaggio in Italia di un'artista inquieta alla ricerca della piena realizzazione) 
·        Le loup, sauvage et fascinant (prefazione) 2006 
·        Retour à Salem (2013) (in italiano "Ritorno a Salem"
 Ed ora ne parlo anch’io!
La pianista è soprattutto una validissima interprete di Brahms, e nel suo libro RITORNO A SALEM ne parla abbondantemente.
Inizia con la narrazione ambientata ad Amburgo, e del negozietto d’un rigattiere, dove acquista un vecchio manoscritto, il libro prosegue e da questo ne ho estratto alcuni stralci.
“Ebbi allora l’assoluta certezza che quell’incisione (di Max Klinger) raccontasse con straordinaria precisione il pezzo di Brahms che stavo provando da giorni ad Amburgo. Quel secondo concerto che mi aveva sedotta per la sfida personale che mi lanciava al di là degli anni – era stato concepito affinché nessuna pianista potesse interpretarlo, dal momento che era stata una giovane donna a spaccare i timpani a Brahms massacrando il suo primo concerto. […]
Con le mani tremanti, aprii il manoscritto. Un profumo di alghe e iodio invase la stanza mentre sulla città cominciava a cadere una pioggia battente, picchiettando le finestre di minuscole meduse, poi, molto rapidamente, scrosciando in una pesante cortina che evocava a sua volta le superfici marezzate di una carta a mano. Il disordine nel quale i fogli erano stati raccolti lasciava immaginare una sistemazione frettolosa. Sulle pagine si alternavano spartiti talvolta coperti da acqueforti firmate da un certo Max Klinger, dialoghi, disegni, l’estratto di un diario, e infine due fotografie ingiallite che mi fecero cadere il faldone di mano. Sulla prima, tra tutti inconfondibile, tutelare come un dio barbaro, con gli occhi chiari e penetranti come quelli della mia lupa Alawa, riconobbi il volto di Johannes Brahms.”.
A questo punto mi fermo, per non svelare nulla del contenuto,  che immagino possa invogliare alla lettura dei libri dell’autrice.
E mi ha incuriosito Max Klinger, e allora è stata immediata una ricerca su di lui.
Max Klinger nasce a Lipsia il 18 febbraio e muore il 14 luglio 1920 a Grossjena, nella casa che aveva acquistato nel 1903.
Brahms aveva capito che il lavoro di Klinger andava ben oltre la pura e semplice illustrazione. L'incisore era riuscito, secondo le sue parole, " a contemplare, prolungare, combinare o completare la musica", in altre parole " a gettare uno sguardo oltre i sentimenti".
Parallelamente alle incisioni di Klinger, una selezione di manoscritti autografi di Brahms (ritratti rari, spartiti con musica da camera, corrispondenza prolissa con il suo editore Fritz Simrock) consentirà di ripercorrere la vita del compositore attraverso la sua musica per strumenti a corda senza pianoforte che sarà eseguita presso il museo nell'ambito di un "Festival Brahms".
IL BACIO DELLA SIRENA
La donna pesce, dalla naturale sensualità, continua a cantare il lato oscuro, segreto di ciascuno. Nel dipinto le volute d’acqua marina abbracciano la voluttà di un bacio da cui sarà travolto il ragazzo dai ricci neri. Gli occhi sono chiusi – perché l’innamorato possa aspirare più profondamente il sapore della sirena – così non si accorge dell’iride rossa, lucente, inquietante con cui la creatura ammaliatrice trafigge il ben–malcapitato.
Nel “Bacio della sirena” di Max Klinger l’uomo è sedotto dalla bellezza devastante dell’essere reciproco, che lo trascina poi nel fondo degli abissi per divorarlo. Le mitiche signore del mare, dalla bellezza conturbante e dal fascino misterioso, possiedono un canto irresistibile dal quale deve difendersi anche il più astuto degli uomini Ulisse. Raffigurano degnamente l’autodistruzione del desiderio e il pericolo delle passioni sfrenate.
Albert Camus
E la Grimaud ne parla così, in questo libro.
“ …Sul manoscritto era stata incollata, a mo’ di copertina, un’acquaforte che rappresentava una scena così strana che per un’intera notte fui ossessionata dalle sue immagini. Un pianista, con le mani tese sopra il pianoforte, più in basso rispetto a un oceano dalle onde increspate, si guardava alle spalle. E alle sue spalle, una sirena estatica, con le braccia sollevate e i seni nudi, suonava un’arpa dalla testa umana….”
Come appare evidente, le vite di tanti personaggi s’intrecciano tra loro. Brahms, Ma Klinger, Camus, Grimaud e chi altri?
Persone nell’ombra, persone sconosciute, come me che però ho raccolto la loro storia, le loro parole, la loro musica, creando un pot-pourri di notizie, di pensieri. 
Di certo la Grimaud si è avvalsa di numerose ricerche tra i carteggi di Brahms e di Klinger, e non poteva essere altrimenti, tenuto debito conto di quanto lavoro ha eseguito sui tasti bianchi e neri, eseguendo opere del grande musicista tedesco, tanto da divenire la sua maggiore interprete. Ho accennato finora di lui, è giunta l’ora di dire qualcosa di più.
Johannes BrahmsAmburgo7 maggio 1833 – Vienna3 aprile 1897) è stato un compositorepianista e direttore d'orchestra tedesco del periodo tardo-romantico.
Dal punto di vista della tecnica musicale Brahms fu tuttavia moderno allo stesso modo dei moderni suoi presunti "concorrenti". Nella fusione delle tecniche e nella rivisitazione dei generi il musicista amburghese esprimeva la propria anima decadente (cioè profondamente consapevole di trovarsi sullo spartiacque di un mutamento culturale ed epocale) rivolta alla reinterpretazione del passato, ma in forme diverse e innovative. In proposito ha scritto Giorgio Pestelli: "La modernità di Brahms consiste prima di tutto nella sua ricchezza di spirito critico, di adeguatezza alla vastità della tradizione. Proprio per la sua cultura, Brahms ha capito che quel progresso esaltato dal mondo scientifico della sua epoca, in arte è un concetto fasullo, ha capito che ciò che conta non è fare una cosa, ma rifarla.
Grazie, donna ammirevole, per avermi dato modo di imbastire quanto contiene questo articolo, forse non completo, ma quel tanto che basta a evidenziare quanto le coincidenze, gli incontri o le letture possano creare legami profondi.
Danila Oppio 

6 commenti:

  1. Un aneddoto: il bacio delle due creature del mare sta incorniciato e appeso nella mia camera da letto da quasi quarant'anni.
    AF

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  2. Che strana coincidenza! Neppure lo sapevo di questo tuo quadro, noi abbiamo ripreso a scriverci e, guarda un po', qualcosa si è mosso! Sono contenta.

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  3. Il mio articolo trattava di coincidenze e di legami tra persone magari anche molto diverse tra loro. Leggendo il tuo commento, ho riletto anche il testo, e ti ringrazio per non avermi fatto notare i diversi refusi. Uno in particolare era assurdo: data di nascita e morte di Rachmaninov uguali. Come se fosse nato e morto lo stesso giorno. Ovvio che si è trattato di una svista, ma vi erano altri refusi, come il nome di Max Klinger che mancava della x. Ma qui è la mia tastiera che, piuttosto vecchiotta e con tasti logori, a volte non accetta le mie battute e se non controllo subito i suoi dispetti, rischio di scrivere malamente. Il tuo commento quindi mi ha obbligata a dare una rilettura del testo, scritto ieri per gran parte del pomeriggio, per cui alla fine ero esausta. Lo vedi? Le coincidenze sono una catena che lega le persone tra loro, nel tempo e nello spazio. Ed è quanto intendevo sostenere in questo mio articolo, e tu col tuo quadro, ne entri a far parte. Ciao! Danila

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  4. Sono stata tante cose, nella mia vita, ma non ero mai stata UNA COINCIDENZA!
    Leggevo in fretta il tuo articolo e ho poco badato agli errori di 'stumpa', attenta invece agli ERRORI
    dei vari critici del quadro. Più che da disegnatore parlo da semplice osservatore:

    Non ricordo + chi, ma dice 'il ragazzo dai RICCI neri'. Di quali ricci parla? il giovanotto ha i capelli neri e lisci, bagnati e scolanti acqua sulla fronte (vedi la sfumatura chiara). E via a raccontare la solita muffa storiella della sirena che attira l’uomo e poi, dopo l’amore, lo trascina nel profondo del mare per mangiarselo!
    Ma questo è niente, in realtà il giovanotto dalla pelle bruna è un TRITONE (la sua coda è ben visibile sullo sfondo) che sta consensualmente consumando un meraviglioso pasto d’amore tra scogli e mare. E solo questo.

    Riguardo il quadro che sta in camera da letto, per me rappresenta la storia d’amore col mio ultimo uomo, la cui pelle molto abbronzata contrastava con la mia molto chiara, lui molto amante del mare e del sole e subacqueo provetto e io, l’artista amante del mare e della notte, ci siamo esercitati a lungo e con costanza e per anni nell’esercizio del quadro…
    Angela

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  5. ll quadro è spettacolare mi spiace però doverti contraddire su un punto. Ho ingrandito al massimo la foto del quadro. Certo ha la coda quindi è un tritone, ma i capelli sono davvero ricci, lo si vede dalle increspature sulla sommità del capo, quasi come fosse la capigliatura afro. Certo qui io vedo la passione di un amore a 360°- E sono d'accordo sulla storiella delle sirene ammaliatrici che rubano il cuore degli uomini terrestri e poi se lo mangiano (platealmente, non effettivamente). Che le sirene siano quella leggenda incantatrice dei marinai,lo leggiamo anche dall'opera di Omero, ha incantato i marinai ma non Ulisse che, per evitare di essere sedotto a sua volta, si è fatto legare all'albero maestro del suo legno galleggiante. Se questo articolo ti ha riportato al to quadro e all'amore trascorso col tuo bel moretto, ne sono rallegrata. Ciao Danila

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  6. Il mio bel morone, vorrai dire! Alto e snello, col fisico del nuotatore e la pelle cotta a fondo dal sole. Con capelli corti e neri lisci e con basette proprio come il Tritone del quadro. E le stesse gocce d'acqua che gli intridono i capelli sulla fronte bagnano anche me. Sì è stata una bella bella anche se faticosa avventura.
    Angela

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