Sui Monti della Luna vicino a Claviere, la neve imbianca le cime, i soldati sono pronti per la Seconda Guerra Mondiale, il Principe Umberto di Savoia li incoraggia,mentre l'alpino seduto alla sua destra, ha ricordato tutto e ne ha scritto un libro: Settimane bianche e crociere a costo zero, laddove le settimane bianche altro non sono che i combattimenti sui monti, tra francesi e italiani, e le crociere a costo zero riguardano la navigazione verso il continente Africano, a combattere pure lì.
Parlo ancora del Cav. Dott. Tommaso Mondelli, che ha ricordato anche in Se canti ti passa - é sempre amore (a pag. 70) quei monti della Luna, con una splendida poesia. Così li ricorderà ancora, in altri versi che ancora non sono in stampa, ma che presto vedranno la luce in una silloge poetica già in mano all'editore.
Ed io molto volentieri ne vorrei essere la madrina! Chissà!
Danila Oppio
Ho pubblicato questo breve articolo il 25 febbraio 2014 quando era in fase di stampa la silloge di cui ho trattato nel precedente articolo: POESIS - Sui monti della Luna.
Ho inteso quindi saltare la pubblicazione cronologica di quanto programmato, per collegarmi a quel periodo vissuto dall'autore Tommaso Mondelli, giovane soldato travolto dalla Guerra.
La poesia appena citata la riporto volentieri qui sotto, non prima di aver detto che la silloge SE CANTI TI PASSA ha visto la luce nel 2014 presso l'Editore di Argo Libro. L'introduzione è di Arcangela Contessa che ben volentieri riporto qui sotto:
Si può parlare degli scritti di Tommaso Mondelli in una miriade di modi e maniere, ma io qui ed ora se avessi saputo farlo, avrei voluto poter coniare nuove parole per questo suo nuovo libro. Dei suoi lavori precedenti è stato già detto: “vena poetica fertile”, “scrittura raffinata, forbita e ricca”, “poesia che commuove e svela una sapienza conquistata sul campo della vita” ed altro ancora, tutto ancora pulsante e vero per questo suo nuovo lavoro. Le sue parole che con leggerezza ci inducono alla riflessione, ci spingono altresì ad immaginare e scrutare “l’uomo” che scrive. A me capita così, e così è successo quando ho letto i suoi lavori, prima d’incontrarlo. Poi da quando i suoi pensieri e le sue parole da vettore di significato, attraverso lui e con lui si son fatti suoni, parola parlata, è scaturito il bisogno di un approccio diverso per la meraviglia e la gioia che sa con continuità suscitare. Meraviglia per la sua forza, vestita di mitezza. Meraviglia per la sua profondità e le sagge convinzioni supportate da studio ed esperienza. Meraviglia per la sua apertura al confronto aperto e costruttivo, agito senza mai un filo di supponenza che pur si potrebbe permettere. Meraviglia per la sua infinita verve che sa farsi stimolo, per la inesauribile energia a tutto campo, che agisce sempre con entusiasmo. Incontrarlo ed ascoltarlo è stato ed è per me come ricevere un caldo abbraccio della vita, forse per questo in modo irrinunciabile mi viene da dire chi è l’uomo che ci regala questi nuovi e preziosi versi.
- Un maestro sapiente e fedele che “trasporta in sé” tanti segreti, una parte dei quali ha scelto di donarceli attraverso versi.
- Una persona che si esprime in modo sapiente ed incanta con parole scelte con cura e spontaneità, che sa comunicare con maestria pensieri e concetti, emozionando chi legge ma soprattutto che riesce ad aprire con l’altro da se un proficuo dialogo.
- Un uomo che dialoga mostrando cose semplici a volte complesse in altre, che implicano sempre tutte e comunque, la sua acuta osservazione, il suo desiderio per la conoscenza a tutto campo sia delle situazioni appunto, che dell’essere umano e del suo comportamento. Forse i suoi studi possono averlo aiutato in questo suo modo di essere anche filosofo pratico e teoretico, ma io credo che se pur possiamo apprendere quasi tutto, non possiamo di certo imparare il modo di sentire che ci viene donato dalla nascita è che è la scintilla con cui si accende il desiderio del dire.
Ed è la sua scintilla che fa la differenza.
Grazie Tommaso.
Arcangela Contessa
SU I MONTI DELLA LUNA
Nel millenovecento trentanove
seguito poi dall'anno successivo
da quell'inferno fui tornato vivo
cimentate vecchie e nuove prove.
Una coltre bianca, fresca e pura
ascoso lago nero alle sue acque
a Prenze Umberto pure piacque
a giugno non fu altro che paura.
Sotto coltre i monti della Luna
bianca la neve simbolo di pace
in Europa c'è chi si compiace
che primavera porti sua fortuna.
Con l'amico Franco si stornava
del fumo e una fugace sigaretta
nel dubbio che ci sia vendetta
e la mano stretta si apprestava.
Altro silenzio della lunga notte
nel dirci chela pace era finita
presto a giocar quella partita
ne torniamo con le ossa rotte.
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