GLI ANZIANI DEL TRIVULZIO
(Pio Albergo Trivulzio conosciuto anche con il soprannome di Baggina)
Non passano più macchine nel viale
e la città che dorme ha un sonno uguale
a praterie di sangue
dove da poco tace la battaglia.
In un silenzio innaturale,
rasente ai muri passa,
come un cane perso,
un altro immaginario funerale.
E’ il grido silenzioso degli anziani.
Prigione del Trivulzio di Milano.
Pinuccia Scotti piange le sue lacrime
sul nero del telefono,
risponde
a malapena e con la voce fioca
e dice che sta bene
e non conosce il nome
del male che la soffoca e se parla
è solo per ripetermi:
stai bene?
Stai bene a me che chiedo se sta bene!
Nessuno sa di come
potrà forse rispondere domani
oppure per pietà,
potrà dormire almeno
un sonno senza fine di morfina.
Andare via così, senza nessuno
a stringerti la mano,
è lo spietato gesto d’abbandono
del Dio che si è pregato.
Cristo che dice: Padre,
Padre perché mi hai abbandonato?
Rodolfo Vettorello
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