Come giudicare certe persone che si sono sperticate in auto-lodi, riguardo a una loro opera, e non hanno accennato
minimamente al mio romanzo, pur essendone informate? Di amiche e amici
scrittrici/ori e poeti-poetesse, ne ho una marea, e quando hanno saputo del mio
nuovo libro, si sono congratulati con me e mi hanno chiesto notizie al
riguardo.
Lo stesso vale per il secondo premio
che ho ottenuto da poco tempo, relativo una mia poesia su Baudelaire. Anche in
questo caso, una lista di congratulazioni. E ringrazio di cuore ognuno di
loro, per aver condiviso con me la mia gioia.
Agisco nello stesso modo con gli
altri, quando pubblicano una loro opera, (spesso acquisto i loro libri), o ottengono
un riconoscimento a un concorso. Il fatto che degli scrittori, che ritenevo
amici, abbiano volutamente ignorato il mio
romanzo, mi ha confermato che NON lo sono.
Attendono solo applausi a loro rivolti.
Penso che questo paragone calzi a
pennello: è come quando una mano si avvicina al viso, sembra voglia
accarezzarlo, e invece gli appioppa uno schiaffone.
Sembrano puntaspilli, con gli spilli
messi al contrario (se lo tocchi, ti pungi!). La smania di ferire le persone
per il gusto di farlo, non mi appartiene:
"Non fare agli altri quel che non
vorresti fosse fatto a te" è il mio motto.
Che genere di amici sono, persone che, a conoscenza del fatto che ho "partorito
un figlio in fogli" non esternino neppure un grammo di curiosità per
sapere se questo figlio ha gli occhi azzurri o neri? Che tipo di amici sono, coloro che non si complimentano per la nascita di una nuova creatura?
Mi sono posta queste domande e le
considerazioni che ne sono scaturite, evidenziano già una risposta.
Danila Oppio
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