Di Paola Marcella
La sabbia è tiepida come solo d’agosto
può essere, ma il sole brilla basso alle 8,15.
Io e Mila siamo già in spiaggia. Ci
piace andare presto.
Le racconto antiche favole che parlano
di samurai che uccidono draghi e salvano fanciulle dal cuore leggero. Lei ride,
adora queste fiabe.
Una nuvola attraversa il cielo, lo
oscura per un momento. È altissima e argentata, sembra cascare giù. D’agosto è
normale.
Mi aggiusto gli occhiali sul naso:– Dovrò acquistarne un nuovo paio, domani.
– Continua nonno – mi incita con la
vocina acerba – e apri il grande ombrello bianco.
Ha cinque anni e il carattere forte,
come sua madre, mia figlia, che adesso, a scuola, accudisce decine di bambini.
– Non ancora, piccina, il sole è basso.
Riprendo il racconto:– E così il samurai
Hito spiccò un balzo e volò alto. Quattrocento, cinquecento, seicento metri. Da
lassù vedeva tutta la città e fu allora che lui aprì il suo grande ombrello bianco.
– Il sole fu oscurato da una luce più
brillante, – riprendo il racconto sotto questo nuovo grande ombrello bianco.
Guardo l’orologio, sono le 8,16.
Mila aprì gli occhi sbalordita e
sussurrò:– Nonno…
Scomparve il mare, la sabbia, il sole.
Mila divenne vapore tra le mie dita vive.
È bella Hiroshima il 6 agosto.
Editor
Salvo Figura
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