A Piazza Grande di
Tommaso Mondelli
Il 4 aprile del 2004 sarebbe dovuto
essere un giorno qualunque, come tutti gli altri, ma così non fu.
Quanto accadde, emerge dal
tunnel dei ricordi, anche se tra i più recenti, più fruttuosi e interessanti
della mia vita.
E' da premettere che in un
giorno di marzo di quell’anno, mi ero presentato all'Ateneo di Torino, per
discutere la tesi di laurea e confermandomi così dottore in Filosofia, alla
tenera età di ottantaquattro anni. Ero giunto alla mia terza laurea, dopo aver
conseguito quella di Giurisprudenza prima, e Lettere moderne poi, in uno spazio
di tredici anni.
Qualche giorno prima avevo
ricevuto da una signora e per conto di Fabrizio Frizzi, una telefonata che m’invitava
a Piazza Grande, trasmissione da lui condotta su RAI 2, dagli studi di Roma,
per un’intervista.
Come la RAI abbia avuto sentore dei miei trascorsi, resta per me ancora
un mistero insondabile!
Nel tardo pomeriggio del 3 aprile
mi recai, in compagnia di mio figlio Augusto, all'aeroporto Caselle di Torino,
per un volo che ci sbarcò all'aeroporto di Fiumicino, dove era in attesa un
taxi per condurci nei pressi della sede RAI, a pernottare.
Mi ero appena concesso qualche giorno di meritato riposo, subito
sanzionato con la solita festa in famiglia, organizzata al conseguimento di
ogni mia laurea.
Il mattino del giorno stabilito,
ci presentammo all'ingresso RAI all’ora convenuta e fummo accompagnati nei
pressi degli studi di Piazza Grande.
Per quanto mi riguardava, ero
tranquillo ma mio figlio, esperto in queste cose per aver lavorato anche in
televisione, mi pareva un po' preoccupato, ma non osavo fargli coraggio non
essendo certo di poter dimostrarmi sufficientemente disinvolto.
Avevo in tasca quattro libretti
universitari. Il primo, di color grigio, era piuttosto datato, poiché
rilasciato negli anni quaranta dall’Università di Napoli. Mi ero iscritto alla
facoltà di Giurisprudenza, dove superai un terzo degli esami, ma che dovetti
poi abbandonare per mancanza di tempo per dovermi dedicare al mio lavoro di
Segretario comunale e alla famiglia. Impossible ritagliare del tempo da dedicare
allo studio! Gli altri libretti li ottenni tutti dall'Ateneo di Torino,
ultimati con le tre lauree, precedentemente citate.
L'incontro con Frizzi fu
cordialissimo e le domande che mi pose, furono formulate sulla mia attività, sul
presente e soprattutto futuro da pensionato, e sui motivi che mi avevano
portato al volermi laureare per ben tre volte. Secondo le previsioni, sarei
dovuto rimanere in trasmissione per circa quaranta minuti e invece la mia
permanenza si protrasse fino al termine. Con reciproca soddisfazione.
Frizzi mi chiese se in tutto questo ci fosse un messaggio. “Certo che
sì!”.
Gli risposi che ero pensionato e volevo continuare a tener desta la
mente, non avendo in programma di segnare il punto fermo, occupando
positivamente, in piena attività, il tempo che rimaneva da vivere. Si può
sempre cercare di ottenere ciò che prima non è stato possibile realizzare,
purché il fine sia nobile. E la cultura è senza dubbio al primo posto.
Tommaso Mondelli
Questo racconto lo potrete trovare pubblicato anche su ROSEBUD, al link qui sotto.
Complimenti per il tuo spirito Tommaso :-)
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