Alle reali
origini del massacro di Capo Matapan
La crittologia è la scienza e
l'arte che si occupa delle scritture segrete. Ne fanno parte come sue branche
la steganografia, la steganalisi, la crittografia e la crittanalisi. La
steganografia si dedica allo studio degli artifizi che permettono di occultare
un messaggio senza modificarne il contenuto. Se il messaggio viene individuato
dal nemico questi lo può leggere subito senza compiere nessuna altra azione sul
testo. La steganalisi, al contrario, si occupa di individuare i messaggi nascosti dalla steganografia, ad
esempio in un'immagine digitale. La crittografia, mediante la cifratura,
converte un messaggio chiaro in un messaggio solo apparentemente
incomprensibile: il cifrato e mediante la decifrazione lo riconverte nel
messaggio chiaro di partenza. La crittanalisi converte il cifrato della
crittografia in un messaggio chiaro ricorrendo ad ogni espediente od arte o
scienza, finanche alla tortura ed è
operata dal nemico che in genere possiede ben poche informazioni sul sistema
cifrante e soprattutto non ne conosce la chiave. Eppure la crittanalisi di un
messaggio o di un sistema cifrante molto spesso ha successo! Trascuro in questa
sede i codici segreti cioè quel tipo di messaggio segreto dove un'intera parola
o un'intera frase è rappresentata da un numero come in un vocabolario bilingue:
da parola in chiaro si passa al codice numerico corrispondente e viceversa per
la sezione decodificante.
Ora facciamo un passo indietro ed
analizziamo lo stato della crittologia militare europea alla fine del primo
conflitto mondiale. L'ammiragliato inglese fece conoscere al mondo le prodezze
dei suoi crittanalisti della Room 40 ai danni dell'impero tedesco: la
decodificazione del telegramma Zimmermann, con la conseguente entrata in guerra
degli Stati Uniti a fianco della Gran Bretagna, la cattura del codice SKM in
seguito all'affondamento dell'incrociatore leggero tedesco Magdeburg, la
cattura dei codici HVB e VB tedeschi. Questo ed altro bastò alle autorità
militari e politiche del Terzo Reich per metterle alla ricerca di una
crittografia più sicura e la loro attenzione si fissò sulla macchina cifrante
elettromeccanica Enigma, inventata dall'ingegnere berlinese Arthur Scherbius.
Questa macchina venne adeguata all'uso militare mediante numerose modifiche ed
accorgimenti così che ogni forza armata nazista o loro alleata ne possedeva un
suo tipo. Vi era l'Enigma dell'Abwehr [il servizio segreto], quella della
Wehrmacht [l'Esercito], quella della Luftwaffe [l'Aeronautica], quella della
Kriegsmarine [la Marina Militare], quella degli U-boot [i sommergibili], la
versione Tirpitz [una Enigma commerciale K modificata ed usata nelle
comunicazioni coi giapponesi], la versione delle Ferrovie e dei vari fronti
armati dell'Esercito e così via. Enigma non era una macchina singola, ma una
famiglia di macchine correlate!
Occorre sottolineare che i
messaggi di un tipo di Enigma non potevano essere decifrati normalmente da una
macchina Enigma di altro tipo, vi erano quindi distinti network radio di tali
macchine. Incidentalmente vanno annoverate nel sistema delle comunicazioni
segrete tedesche anche altre macchine come la Lorenz [utilizzata da Hitler e
dagli alti comandi] o SZ 40-42 o Schlüsselzusatz 40/42 e la
telescrivente cifrante Siemens e Halske T-52 [Schlüsselfernschreibmaschine].
Ebbene tutte queste macchine
furono crittanalizzate ripetutamente dai nemici delle potenze dell'Asse. I
primi a far breccia nel sistema Enigma furono i polacchi che ricorsero
all'ingegno di tre loro matematici: Marian Rejewski, Henryk Zygalski e Jerzy
Rozycki. Gli occidentali, invece, avevano gettato la spugna considerando Enigma
inespugnabile. Come conseguenza, per tutti gli anni 30, i polacchi furono in
grado di capire molti messaggi tedeschi cifrati con la macchina Enigma, mentre
i francesi e gli inglesi nessuno. Poi l'invasione della Polonia ed il
conseguente scoppio della Seconda Guerra Mondiale spostarono in Inghilterra la
lotta ad Enigma. È da rimarcare che poco prima di essere invasi, i polacchi
avevano donato agli inglesi ed ai francesi tutte le loro competenze
crittanalitiche teoriche [il catalogo di Rejewski] e pratiche, che
comprendevano anche apparecchiature come il ciclometro e la bomba di Rejewski
[antesignana sia della bomba di Turing che della U.S. Navy Bombe dell'americano
Joseph Desh], i fogli perforati di Zygalski e il metodo dell'orologio di
Rozycki [antesignano del Banburismus di Alan Turing] e due repliche di Enigma.
La Lorenz (e non Enigma, come
comunemente viene detto!) fu crittanalizzata mediante il Colossus, il primo
computer elettronico della storia, costruito a Dollis Hill da Tommy Flowers.
Invece la T-52, nei suoi primi modelli, fu risolta dal grande matematico e
crittologo svedese Arne Beurling, in una settimana e solo con carta e penna. I
modelli successivi non sono stati crittanalizzati.
Eppure, le comunicazioni segrete
italiane si basarono quasi esclusivamente sulla crittologia tedesca e neppure
su quella di livello più sofisticato!
Gli inglesi avevano organizzato
il loro centro codici a Bletchley Park [conosciuto anche come BP, Stazione X o
Progetto Ultra]. Qui, in alcuni prefabbricati [HUT], arrivarono a lavorare
10.000 persone, uomini e donne, di fine intelligenza ed è qui che si ebbero le
prime mosse della carneficina di Matapan. A Bletcley Park, la ragazza ventenne
Mavis Batey in Lever decifrò il messaggio che Supermarina aveva inviato alla
squadra navale dell'Ammiraglio Angelo Iachino, in mare con la missione di
tagliare i rifornimenti marittimi del nemico partenti da Suez e diretti in
Grecia. Il messaggio diceva testualmente: «Oggi è il giorno X-3». La
crittanalisi britannica di tale messaggio consentì al nostro nemico,
l'Ammiraglio Andrew Cunningham, capo della Mediterranean Fleet con sede ad
Alessandria d'Egitto, di conoscere la data in cui la nostra flotta era nelle
vicinanze della Grecia e di pianificare un attacco micidiale, unendo la
flottiglia del Pireo con stanza in Grecia alla flotta di stanza ad Alessandria.
Per nascondere agli italiani le
capacità e l'esistenza di Ultra, Cunningham ricorse, come altri comandanti
inglesi in analoghe circostanze, all'espediente di inviare un aereo da
ricognizione nei cieli sovrastanti la nostra squadra navale per far credere ai
suoi comandanti che questi avesse proceduto all'avvistamento. E per rendere più
credibile la faccenda, il ricognitore inviò astutamente alla sua base un messaggio radio, cifrato con
un sistema già crittanalizzato dagli italiani, recante le coordinate della
flotta. Come abbiamo visto sin qui, la posizione era ben nota a Cunningham
grazie al progetto Ultra. È da
sottolineare che senza la crittanalisi inglese del messaggio di Supermarina
diretto all'Ammiraglio Iachino non si sarebbe potuta verificare la battaglia
navale di Capo Matapan. Il resto è storia ben accertata, fummo inevitabilmente
e duramente sconfitti in mare, in battaglia, date le altre e ben note
deficienze della nostra Regia Marina, ma la guerra segreta dei codici l'avevamo
già persa da tempo, anzi non l'avevamo neppure cominciata!
Silvio Coccaro
Bibliografia di riferimento:
Massimo Zamorani: L'agguato di
Matapan. 28-29 Marzo 1941.
Mursia – 2006.
Mavis Batey - Dilly: The man who broke Enigmas.
Edizione Kindle di Amazon.
Wladyslaw Kozaczuk, Jerzy Straszak - Enigma:
How the Poles Broke the Nazi Code - Hippocrene Books.
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