Ciao, Silvio
Gli spiriti liberi si incontrano
spesso, incrociandosi come impavidi galeoni che solcano mari sconfinati nelle
calde notti stellate, uniti da un impalpabile spirito di ancestrale
fratellanza.
Molti Artisti\e conoscevano bene il
settimanale "Monviso" di Pinerolo (To), diretto da Silvio Mondino.
Testata a cui ho collaborato per 22 anni, spaziando su vari argomenti.
Giovedì 6 ottobre, Silvio Mondino ci ha
lasciati. E' morto nella sua casa, da solo, libero e selvaggio come
desiderava, lontano dagli ospedali che non amava troppo.
Sul "Monviso" ha riservato un
posto a qualsiasi argomento, purché venisse proposto con rispetto, educazione,
pacatezza. E ringraziando lui è doveroso ringraziare tutti gli sponsor che,
condividendo i suoi sogni, ci hanno aiutati concretamente a percorrere un
tratto di strada. Pensiamo con rispetto e riconoscenza a chi ha finanziato
l'inserto mensile della satira, gli speciali della Maschera di Ferro e tante
altre simpatiche trovate.
Silvio era nipote di una Madre Badessa,
un cattolico convinto, ma ha concesso ampio spazio agli annunci e alle rubriche
di tutte le religioni e di ogni movimento di pensiero spirituale
indistintamente.
Ogni settimana, per anni, abbiamo
parlato con entusiasmo di Vita Universale e delle sue iniziative. Quando
abbiamo cominciato a parlarne era il 1989: ci scriveva Luciana Bonazzi, da poco
scomparsa insieme al marito Antonio. Care persone da ricordare, preziosi
compagni di cammino scomparsi troppo presto.
Di Giovannino Guareschi, del parmense,
di Peppone e Don Camillo, abbiamo scritto sempre con entusiasmo. Mandavamo il
"Monviso" a Roncole Verdi e ricevevamo al volo le numerose
pubblicazioni che Alberto e Carlotta ci facevano pervenire puntualmente in memoria
del babbo.
Anche l'Arvangia e le sue iniziative
sono state regolarmente presenti sulle nostre pagine. Segnalavamo la notte
della Masche, i concorsi letterari, recensivo i libri degli Arvangisti\e.
Alleanze umane e culturali, indimenticabili. Su questa scia è nata la
collaborazione tra l'Arvangia e il Museo del Gusto, senza dimenticare il Museo
dell'Emigrazione a Frossasco.
Sovente abbiamo parlato con slancio del
"Bacherontius" di Santa Margherita Ligure (Ge), sempre così attivo e
colorato.
Abbiamo sempre denunciato i guai della
cattiva sanità e già nel 1989 la Fondazione Promozione Sociale di Torino
trovava posto sulle nostre pagine. Un dialogo destinato a svilupparsi nel tempo
e a sensibilizzare parecchi valligiani.
In politica, benché il direttore fosse
di sinistra, si potevano esternare liberamente i propri ideali senza subire
censura.
E naturalmente si parlava di animali
grandi e piccoli da sistemare, di canili e gattili, e delle mille, giuste,
irrinunciabili battaglie della nostra Vanda Guido, la Wendy di Covoprieca.
Mentre i suoi genitori si dedicavano al
loro pastificio di famiglia, Silvio Mondino è cresciuto a Cantalupa con i
nonni. Di qui il suo amore per la Val Noce: Frossasco, Cantalupa, Roletto erano
la sua seconda casa, conosceva ogni borgo e ogni aneddoto. Non mancava mai alla
rassegna di Cantalibri, accompagnato dai suoi fedelissimi.
Poeti e Poetesse, con i loro
capolavori, erano sempre bene accolti dal direttore.
In redazione, durante ventisette anni
di attività continuativa, si sono intrecciati i destini di tantissime persone.
Tante coppie si sono conosciute proprio lì, tra quelle scrivanie, e parecchie
si sono poi unite in matrimonio.
In un Mondo migliore, il Doc ha
sicuramente ritrovato tanti collaboratori e amici del giornale che
lo avevano preceduto percorrendo sentieri su cui la Luce non tramonta, tra cui:
Romana e Tullio Cirri di Pinerolo; Loris e Renato Ambrogi di Luserna San
Giovanni; il pittore Riccio di PInerolo; il prof. Teresio Raineri di Pinerolo,
fervente salgariano; Suor Teresia delle Suore Giuseppine di Pinerolo; Franca
Duranti della Cooperativa pinerolese di Via Cravero. E l'indimenticabile
sig.Boaglio di San Secondo, reduce di mille battaglie,che sognava i giusti
riconoscimenti per chi aveva combattuto per la patria. Il sig. Albino Fornero
invece combatteva una solitaria battaglia contro la burocrazia e mi pare ancora
di rivederlo con il suo cagnone, Otello, nella vigna baciata dai raggi del
tramonto.
Ogni
sentiero ha i suoi alti e bassi. E le inevitabili fragilità di ciascuno non
cancellano i bei ricordi.
Silvio
Mondino era un impavido Indiana Jones dell'editoria pinerolese, ma non
solo...Per anni era stato comproprietario del Cinema Primavera, dove, oltre
alle proiezioni consuete, si svolgevano una riuscita stagione teatrale e serate
dedicate all'opera e all'operetta, nonché al cineforum.
La
passione per il buon cinema lo ha sempre contraddistinto: era un fans convinto
di Peppone e Don Camillo, aveva tutti i loro dvd. Vantava inoltre una
preparazione inossidabile in fatto di fumetti d'altri tempi e musica di ogni
tipo.
Un
altro hobby erano le corse in bicicletta. Senza trascurare la buona tavola.
Impossibile
dimenticare le belle giornate trascorse come figuranti della Maschera di Ferro,
con tanto di stand in stile d'epoca. Accanto al Doc c'erano sempre i suoi
genitori, scomparsi qualche anno fa. Persone splendide, pazienti, dolci.
Rammento con quanta indiscussa dedizione si dedicassero a lui, anche in età
avanzata, attenti ad ogni sua esigenza. Quando passavo a salutarla, sua mamma
mi diceva:"Lei è dei nostri!!".
Collaborare
a un piccolo settimanale significa fare un po' di tutto: scrivere articoli di
vario genere; raccogliere abbonamenti e pubblicità; distribuire la testata
nelle edicole. Compiti che hanno coinvolto, dal 1989 al 2011, tutta la mia
famiglia: mia mamma scriveva sempre volentieri qualche pezzo ed entrambi i miei
genitori, Ilda e Giorgio, sono stati a più riprese coinvolti nella
distribuzione settimanale, sul territorio che spaziava da Angrogna per estendersi
fino a Barge e Bagnolo P.te, senza dimenticare Bricherasio. Quando ero occupata
altrove, era la Lancia Delta dei miei a percorrere con orgoglio questo circuito
di buon'ora, da un'edicola all'altra. Poi c'era la preparazione della legna da
portare in redazione per alimentare la stufa intorno a cui ci raccoglievamo.
Legno di nocciolo, perché non facesse fumo.
Non
c'era ricorrenza, lieta o mesta, matrimonio,nascita o funerale, che non vedesse
coinvolto anche Silvio Mondino accanto ai suoi collaboratori. Era uno di noi.
Arrivederci,
imprevedibile, creativo capitano, che hai guidato le tue truppe verso
arditi orizzonti: garantendo quella libertà di opinione che hai sempre
rispettato in ogni circostanza. Ci ritroveremo un giorno in una Redazione
ampia, luminosa e ben riscaldata, dove il Signore della messe ha cura dei suoi
operai e la zizzania non trova spazio. Dove non esistono mobbing, nè
licenziamenti. Arrivederci, Doc.
«Conoscerete la
verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,32)
Edi Morini
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