IL BAMBINO CON
L’ACCETTA
Mi rendo conto adesso che vorrei tutto fosse sempre pulito e
limpido. Come quando ero molto piccola: Le cose brutte erano solo un sogno che
passava via.
Tutto mi andava sempre spiegato per filo e per segno finchè
solo acqua trasparente doveva restare.
Se anche una sola ombra l’avesse attraversata, avrei
tagliato i ponti.
Questo si fa, da bambini.
Il fatto è che ho continuato a farlo anche da grande. Non mi
sono accorta, quando mescolavo i colori per dipingere, che anche la vita è
così: un insieme fuso e confuso di tante cose. La luce che la fa brillare è
quella di tante verità.
E ognuna di esse taglia le altre e le sfaccetta, come un
caleidoscopio.
Ma da bambini si taglia con l’accetta, si separa il buono
dal cattivo secondo il nostro ingenuo e primitivo sentire.
La vita, così, è più semplice, fatta di GUERRA e di PACE.
Pare che l’essere umano abbia preso come direttiva quella
più semplice.
<< TAGLIA (per un tempo infinito) e poi RICUCE
>>
E anche i bambini presi in mezzo a questo Mondiale ‘Taglia e
Cuci’ sono costretti ad accettare la direttiva. A non chiederne il perché. Non
si chiede il perché si sopravvive.
E neanche il perché si vive. E con chi.
Gli ultimi due appartengono solo al fortunato bambino con
l’accetta. Che può accettare o no.
Angela Fabbri
(Ferrara CNN notte fra 26 e 27 settembre 2016)
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