Michele col cartello |
Il generoso cuore granata di Michele Benedetto ha cessato di battere. Ci ha lasciati a soli 68 anni il 18 ottobre alle 15. Era conosciuto ben oltre i confini della Val Pellice, dove risiedeva, come un ottimo infermiere e massaggiatore sportivo, impegnato presso l’Hockey Valpe e la squadra del Torino per decenni.
Sapeva dedicarsi con delicatezza
e sensibilità sia agli atleti che ai pazienti che affollavano il suo
ambulatorio: i sofferenti rappresentavano per lui una seconda famiglia.
Il fresco, confortante profumo di pomata alle erbe alpine che lo
avvolgeva segnalava sempre la sua presenza incoraggiante.
Quando si verificava
qualche disastro (terremoto o alluvione) non esitava a recarsi sul posto per
prestare soccorso. Qualche anno fa, un gruppo di sfollati ricevette in dono la
sua roulotte.
Ricordiamo quanto credesse
nell’ambientalismo e nell’ecologia: organizzava belle giornate collettive per
ripulire i fiumi del circondario, in collaborazione con il WWF.
Era un radioamatore appassionato.
Adorava i lunghi viaggi: era un cittadino del mondo, intelligente e curioso.
Amava gli animali, senza escludere i serpenti di cui era un attento
conoscitore.
Siamo in tanti a ricordare con
quanto entusiasmo interpretasse il ruolo di Babbo Natale presso le Scuole
Mauriziane, circondato dai bambini che per lui stravedevano.
Gli piaceva tenersi informato: la
televisione sempre sintonizzata su dibattiti politici e il computer erano
fedeli compagni delle pause serali. Vicino a lui, acciambellata sul divano, la
fedele micia tricolore Fufi.
Più volte candidato sindaco per
il Comune di Angrogna, è stato in seguito un fiero pilastro portante
del Movimento Cinque Stelle a Torre Pellice. Comunicativo, estroverso,
festaiolo e buongustaio instancabile, sapeva apprezzare tutte le
gioie che l’esistenza può offrire. Citava volentieri la storia del
Gabbiano Jonathan: che evoca spazi sconfinati e orizzonti di libertà. Mi piace
pensare che ora diriga il suo camper verso spiagge incantate, dove le feste e i
divertimenti non finiscono mai. Arrivederci impavido "orso" delle
nostre montagne, indimenticabile, tenero patriarca.
“Nella pace e nella tenerezza di
Dio, sii felice”.
Edi Morini
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