SPICCIOLI
DI GALATEO
Jacopo Pontrormo: Mons. Della Casa
Ho citato questi due autori di belle maniere o di bon ton, come si usa dire per una valida ragione.
Considerando come si comporta oggi certa gente, direi che sarebbe il caso di rispolverarli e di insegnarli a scuola e a casa. La cattiva educazione, o maleducazione, impera sovrana.
I rutti sono graditi solo dagli
ospiti dei cinesi: se l'ospite rutta, significa che il cibo è stato di suo
gradimento.
Il nostro bon ton, o Galateo,
impedisce di ruttare e tanto meno far peti in pubblico, o che, facimme ‘o tiatro?
Familiari o no, se scappa il peto, si va in
bagno, perché si può controllarlo, se sfugge un rutto, si cerca di renderlo il
meno rumoroso possibile e si mette la mano alla bocca, possibilmente girandosi
e non soffiandolo in faccia a chi ci sta davanti.
E se capita che qualcuno scappi,
all'improvviso, allora si chiede scusa.
Di norma non mi piace parlare delle
secrezioni ed escrezioni degli esseri umani, che parlarne mi pare esecrabile, che si tratti di cacca pipì sputi scoregge
o rutti...sono cose naturali, fa parte della nostra fragilità umana, e sappiamo che queste cose coinvolgono anche i
re, ma parlarne non è elegante e ovviamente, lasciarsi andare, ancor
meno.
Tutto questo mi porta a ricordare
alcuni aneddoti della mia infanzia.
Quando ero bambina, è passato in
visita un frate, amico di famiglia, a casa di nonna, e ha chiesto se poteva
usare il bagno, perché doveva spander acqua. Non compresi dove il religioso
nascondesse la bottiglia dell'acqua, e perché dovesse vuotarla nel bagno. Mia
nonna mi ha spiegato che era un modo simpatico per dire che doveva fare pipì.
Ho guardato la nonna con gli occhi sgranati e le ho domandato: "Ma perché,
anche i frati la fanno?".
E quand'ero adolescente, mia madre
mi raccontò che una suora, sua maestra elementare, si rivelava istericamente
nervosa quand’era afflitta dalle mestruazioni. Meravigliata, chiesi alla mamma:
"Ma anche le suore hanno il ciclo?". Ecco, io credevo che preti e
suore fossero esseri angelicati e che a loro non fosse dato il seccante
fastidio di dover defecare, orinare e avere le mestruazioni.
Questa mia impressione era dovuta al
fatto che non fosse bene parlare di queste cose, così umane ma anche così poco
eleganti, e l’educazione del clero e dei religiosi era impeccabile.
Prendere esempio dalle persone
educate e riservate, ci fa apparire meno animali di quanto già non siamo! (solo questi non hanno inibizioni e fanno la cacca o la pipì dove capita, e di fronte a
tutti!).
Oggi, invece, pare che insultare i
propri simili usando la bocca come fosse una cloaca a cielo aperto, sia di gran
moda!
Mi spiace, ma l’educazione non è
soggetta alle mode, così come la maleducazione!
Del tipo: Ma
va a cagare, stronzo! Fatti i cazzi tuoi, mi fai vomitare! …e
scusatemi, ma sento la necessità di fermarmi qui…poiché di insulti ancora più
volgari se ne sentono a bizzeffe, non vorrei doverne aggiungere, solo per
riportarli, altri di ben peggiori. Non è nel mio stile!
Danila Oppio
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