Strani palindromi,
per esempio, che tu,
pensiero ossesso
eri un nano, non annuire.
Lo sai che non è vero.
te lo dimostro adesso.
E intanto l’Etna vomitava
l’incandescente lava.
A valle tra masse
ebre, la nera l’accese d’ira.
Arida secca l’arena l’erbe
essa martellava.
Eran i mesi di seminare,
ma ormai la terra fremeva
ed Anna, piangeva.
Era timida Anna ad imitare
(non ci provava certo)
la moglie dell’adorato figlio,
e la rabbia saliva in gola
all’impaziente marito,
che urlò inviperito
O mordo tua nuora,
o aro un autodromo!
Celati tra i versi
Senz’alcun asterisco
(troppo facile!)
vi troverete, lo garantisco
Qualche palindromo.
Danila oppio
Inedita
Questa poesia è stata pubblicata su Cantiere Poesia, e qui sotto alcuni commenti. Sono felice che sia piaciuta, in effetti non è stato facile.
( ” ebre, la nera l’accese d’ira – Arida secca l’arena l’erbe ” fra questi due qualcosa non funziona) – a valle tra masse – essa martellava -Era timida Anna ad imitare – O mordo tua nuora, -o aro un autodromo!
Bravissima Danila, mi hai divertito e la composizione ha un suo senso.
Applausi!
Alberto B.
De Simone